SCIENZA

C'è una specie di ape in grado di "fiutare" il cancro ai polmoni, la scoperta

Le api da miele riescono a fiutare le cellule tumorali. Lo ha confermato una complessa ricerca, che getta nuova luce sulle chance di diagnosi precoci

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Un nuovo studio ha portato a una scoperta che ha del sensazionale. Si ritiene infatti che le api da miele vantino una capacità straordinaria. Sarebbero in grado di rilevare l’odore, per così dire, dei tumori.

Api contro i tumori

Debajit Saha, professore assistente presso il Michigan State University College of Engineering e l’Institute for Quantitative Health Science and Engineering, ha guidato un team di ricercatori in un progetto che ha di certo del bizzarro.

Gli insetti hanno un senso dell’olfatto incredibile, come i cani, ha spiegato il professore, e proprio su questa abilità si fonda la ricerca. I risultati dimostrano che le api da miele sono capaci di distinguere tra differenti tipi di cellule tumorali del polmone.

Alla base di questo processo c’è un particolare “odore” generato dalle colture cellulari. La premessa degli esperimenti effettuati era la seguente: dimostrare che le api da miele fossero capaci ti distinguere le sostanze chimiche presenti nell’alito di una persona sana, differenziandola così da soggetti affetti da cancro ai polmoni.

È stata dunque sviluppata una sorta di ricetta, che ha consentito lo sviluppo di una miscela sintetica dell’alito. Il tutto sfruttando differenti livelli di sei composti, come il tricloroetilene e il 2-metilettano. Ciò per creare artificialmente quella che è la composizione chimica dell’alito di una persona con cancro ai polmoni e una miscela di “alito sano”.

Un lavoro delicato svolto da Elyssa Cox, ex responsabile del laboratorio di Saha, e Michael Parnas, dottorando che lavora nel laboratorio di Saha. Ecco le parole di Cox: “È servita una mano ferma per poter creare la ricetta. Abbiamo testato le miscele sintetiche per il cancro ai polmoni e quelle per l’alito umano sano su circa 20 api”.

Un progetto a dir poco complesso, che ha previsto anche una progettazione 3D per una particolare imbracatura. Qualcosa che consentisse all’ape da miele di restare in vita durante l’attacco di un piccolo elettrodo al suo cervello, così da procedere alla misurazione.

L’esperimento

Abbiamo trasmesso gli odori all’antenna delle api da miele. Al tempo stesso abbiamo provveduto a registrare i segnali neurali trasmessi dai loro cervelli. È stato subito notato un cambiamento nella risposta al fuoco neurale dell’ape”.

È stata anche misurata la quantità di composti (indicatori del cancro) che necessariamente dev’essere presente nell’alito di una persona affinché un’ape possa rilevare il tumore: “Le api da miele hanno rilevato concentrazioni molto piccole; è stato un risultato molto forte. Sono in grado di distinguere tra minuscoli cambiamenti nelle concentrazioni chimiche della miscela dell’alito, che sono nell’ordine delle parti per 1 miliardo”.

Individuati differenti neuroni che si attivano nel cervello delle api da miele, che differenziano in maniera evidente l’alito sintetico del cancro ai polmoni da quello sano. Un esperimento dagli enormi sviluppi potenziali. Per portarlo a termine sono state coltivate in fiasche chiuse ed ermetiche diverse tipologie di colture di cellule di cancro al polmone: “Ciò che è sorprendente è la capacità delle api da miele non solo di rilevare le cellule tumorali, ma anche di distinguere tra le linee cellulari di vari tipi di cancro al polmone. Le implicazioni future sono enormi, perché il nostro sensore potrebbe consentire ai pazienti di ricevere rapidamente diagnosi specifiche di cancro, il che è fondamentale per i corretti percorsi di cura”.

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