SCIENZA

Come un'esplosione nucleare potrebbe salvare la Terra da un grande asteroide

L'asteroide Apophis può davvero colpire la Terra? Un'esplosione nucleare risolverebbe il problema

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Fonte: 123RF

La comunità scientifica è interessata ormai da tempo all’asteroide Apophis. Ciò perché desta non poche preoccupazioni. Questo corpo celeste è stato scoperto ben 20 anni fa, nel 2004, e possiamo dire che la sua traiettoria non lascia gli esperti del tutto tranquilli, anzi. Stando alle previsioni, si avvicinerà di molto alla Terra in numerose occasioni. Il tutto nell’arco dei prossimi decenni. Si stanno valutando al momento differenti scenari plausibili per scongiurare ogni possibile rischio. Il più incredibile prevede un’esplosione nucleare.

Asteroide Apophis verso la Terra

Iniziamo col dire che le probabilità di un effettivo impatto con la Terra sono molto basse. Di certo il fatto che esistano questi svariati appuntamenti ravvicinati non lascia sereni gli esperti. Il primo step in questo problematico viaggio è fissato per il 13 aprile 2029. In questa data Apophis sarà a soli 37mila chilometri dal nostro pianeta. Può sembrare un’enormità, qui sulla Terra, ma in termini astronomici è incredibilmente vicino.

Per comprendere quanto sarà vicino questo asteroide, si pensi che la Luna è a 384.000 chilometri da noi. Ad oggi però gli scienziati rassicurano in merito alla traiettoria. A meno di stravolgimenti, che avrebbero decisamente dell’incredibile, andrà tutto bene, almeno nel 2029.

Per il futuro remoto si teme il cosiddetto “gravitaional keyhole”. Si tratta di una zona dello spazio dalla larghezza di circa 800 chilometri. L’asteroide potrebbe attraversarla durante il suo avvicinamento. Se ciò dovesse accadere, la traiettoria potrebbe subire un’alterazione dovuta alla gravità terrestre. Di fatto il rischio di un impatto aumenterebbe nelle orbite successive, con 2036 o 2068 indicate come date potenziali d’impatto. Studi recenti però escludono tale possibilità per il prossimo secolo.

Un’esplosione nucleare ci salverà

Cosa ha a che fare l’ipotesi del nucleare con tutto questo? Si stanno formulano differenti ipotesi per risolvere il problema Apophis, qualora dovesse concretizzarsi un rischio per la nostra incolumità.

Al vaglio anche un’esplosione nucleare per deviare la traiettoria dell’asteroide. I Sandia National Laboratories hanno condotto uno studio, che ha evidenziato come un’esplosione atomica nei pressi di un asteroide potrebbe generare una pioggia di raggi X. Questa sarebbe di una potenza tale da riuscire a vaporizzare una porzione del corpo celeste.

Utilizzando dei piccoli modelli di asteroidi, questo metodo è stato già testato in laboratorio. È stato dimostrato che la tecnica potrebbe essere efficace anche su corpi celesti di dimensioni maggiori. Potremmo essere in grado di difenderci anche da rischi ben più gravosi, dunque.

Apophis misura circa 340 metri di diametro. Per un caso del genere si ipotizza una sola esplosione nucleare. Sarebbe bastevole per una modifica considerevole, evitando un eventuale impatto con la Terra.

Un’opzione meno drastica, già testata a sua volta, vedrebbe l’uso dell’impatto cinetico. Per capire di cosa si tratta, nel 2022 la Nasa, attraverso la missione Dart, è riuscita a deviare un piccolo asteroide, Dimorphos, facendo schiantare una sonda contro la sua superficie. Il tutto a una velocità di 22.000 km/h. È stato un successo e ciò rende l’ipotesi valida. Ogni piano dovrà ovviamente essere ben calibrato, ripetono gli esperti. Ogni eventualità andrà calcolata e soprattutto una scelta andrà fatta ben prima del “gran giorno”. Non ci sarà alcuna scena cinematografica durante le ultime ore disponibili per salvarci. Questo è chiaro e soprattutto c’è da augurarselo.

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