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Individuati i luoghi dove l'asteroide YR4 potrebbe colpire la Terra

L'asteroide, al terzo livello della scala Torino, potrebbe colpire uno dei Paesi compresi nella fascia che parte dal Sud America e arriva fino all'Asia meridionale

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Yr4, dove potrebbe colpire l'asteroide? Fonte foto: 123rf

Nel grande spettacolo del nostro teatro cosmico, moltissimi corpi celesti danzano intorno alla Terra senza destare preoccupazione. Ogni tanto però capita che qualcuno debba venire tenuto sotto maggiore controllo, attirando l’attenzione della comunità scientifica (e del pubblico): è il caso dell’asteroide YR4, che dopo essere stato individuato il 27 dicembre 2024 dal sistema Atlas in Cile ha cominciato a suscitare interrogativi e interesse.

Sì, perché YR4 presenta una remota possibilità di impatto con la Terra nel 2032. Sottolineiamolo, remota: le reali probabilità di una collisione sono estremamente basse, ma sono bastate a stimolare discussioni su scala globale. Gli scienziati stanno monitorando attentamente la traiettoria dell’asteroide per prevedere dove colpirà, comprendere meglio i potenziali rischi e prepararsi a eventuali scenari, per quanto improbabili.

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Quante possibilità ci sono che l’asteroide YR4 colpisca la Terra?

Ma andiamo subito al sodo: attualmente, le stime indicano una probabilità del 2,3% che l’asteroide possa collidere con la Terra. Certo, rispetto al momento dell’avvistamento le probabilità sono aumentate (prima il rischio si attestava all’1,3%), ma la situazione rimane tutt’altro che allarmante. Per valutare il rischio di impatto, gli astronomi utilizzano la Scala Torino, uno strumento che classifica la minaccia potenziale degli oggetti vicini alla Terra su una scala da 0 a 10.

Un punteggio di 0 indica nessun rischio, mentre 10 rappresenta una collisione certa con conseguenze globali catastrofiche. Attualmente, YR4 è classificato al livello 3, definito come incontro ravvicinato che merita attenzione da parte degli astronomi. Per questo motivo gli scienziati stanno monitorando in modo più approfondito e la Nasa sta continuando a fornire informazioni al pubblico per mezzo di una pagina di divulgazione.

La data prevista per l’impatto (se si dovesse verificare) è quella del 22 dicembre 2032. Gli scienziati stanno comunque adottando un approccio prudente, preparandosi per ogni eventualità,  in modo tale che tutte le autorità siano pronte a rispondere in modo efficace.

Dove potrebbe cadere l’asteroide?

L’approccio proattivo della comunità scientifica sta consentendo di raccogliere dati sempre più precisi sulla traiettoria dell’asteroide e di pianificare eventuali misure di mitigazione, come i piani per bloccare il corpo celeste o quelli di difesa planetaria. Chiaramente la collaborazione internazionale tra agenzie spaziali e istituzioni scientifiche è fondamentale e, fino ad adesso, ha portato a individuare alcune zone d’impatto più probabili.

Si tratta di diverse regioni del nostro pianeta: le proiezioni attuali indicano un “corridoio di rischio” che attraversa l’Oceano Pacifico orientale, il Nord del Sud America, l’Oceano Atlantico, l’Africa, il Mar Arabico e l’Asia meridionale. Tra i Paesi potenzialmente interessati ci sono Ecuador, Venezuela, Colombia, Nigeria, Etiopia, Sudan, Pakistan, India e Bangladesh.

Per quanto riguarda le conseguenze, dato il suo diametro stimato tra i 40 e i 90 metri, l’asteroide potrebbe causare danni significativi. La sua composizione rocciosa suggerisce che potrebbe frammentarsi entrando nell’atmosfera terrestre, generando un’esplosione aerea con effetti di un certo peso a livello locale.

E se YR4 colpisse la Luna?

Oltre alla Terra, c’è una remota possibilità (0,3%) che YR4 possa collidere con la Luna. Sebbene questa probabilità sia ancora più bassa rispetto a quella di un impatto terrestre, gli scienziati stanno considerando anche questo scenario. Secondo gli esperti, un impatto sulla Luna genererebbe un’esplosione visibile dalla Terra, creando un nuovo cratere sulla superficie lunare.

Di fatto, però, data l’assenza di atmosfera sul nostro satellite, non ci sarebbero effetti secondari come onde d’urto o detriti atmosferici che potrebbero influenzare il nostro pianeta. Intanto, la comunità scientifica internazionale continua a monitorare attentamente l’asteroide: telescopi terrestri e spaziali, come il James Webb Space Telescope, stanno raccogliendo tutti i dati utili.

È previsto che l’asteroide rimanga osservabile fino ad aprile 2025, dopodiché diventerà troppo debole per essere rilevato fino al suo prossimo avvicinamento, nel 2028. Durante questo periodo, ulteriori osservazioni aiuteranno a ridurre le incertezze attuali e a fornire previsioni più accurate.

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