Scoperta connessione tra l’uomo e le stelle, gli scienziati fanno finalmente chiarezza su un mistero cosmico
Siamo della stessa materia delle stelle, letteralmente: un nuovo studio svela l'origine dei nostri atomi
Un nuovo studio tenta di evidenziare un filo conduttore che ci colleghi al cosmo. Nello specifico gli atomi che compongono il nostro corpo avrebbero viaggiato per tutta la galassia. Prima di approdare sulla Terra, sarebbero stati in balia delle correnti cosmiche.
Uomini, polvere di stelle
Nel 1980 l’astronomo Carl Sagan ci definì polvere di stelle. Ecco di cosa saremmo composti. Una frase che sta a indicare la profonda connessione tra la razza umana e l’universo. A confermare tale frase è un nuovo studio pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal Letter.
Si evidenzia come la maggior parte degli atomi del nostro corpo abbia lasciato la Via Lattea sfruttando un “nastro trasportatore cosmico”. Ciò prima della nostra nascita, per poi farvi ritorno alla nostra morte. Siamo figli del cosmo, dunque, e a esso torneremo.
Lo studio
Siamo composti da atomi e questi provengono da molto lontano. Per milioni di anni hanno viaggiato per la Via Lattea, sfruttando un “nastro trasportatore cosmico”, per poi fare ritorno nella galassia, ben prima della formazione del nostro Sistema Solare.
La nuova ricerca evidenzia come la maggior parte degli elementi dell’universo è stata creata dalle stelle, in seguito a processi di fusione nucleare nei nuclei ed esplosioni delle supernove. Tutto ciò procede a disperdere i materiali creati nello spazio interstellare, divenendo nubi che si condensano in nuove stelle, pianeti, asteroidi, comete e satelliti. Fino a dare vita a noi.
Secondo i ricercatori, alcuni atomi (ossigeno, ferro e altri elementi) possono essere espulsi dalla galassia ospite, tramite supernove. Il tutto viene poi catturato dalle correnti cosmiche (mezzo circumgalattico), per poi farne ritorno. Qualcosa che ha coinvolto anche la Via Lattea.
Gli autori dello studio hanno dimostrato per la prima volta come anche gli atomi di carbonio possano essere riciclati attraverso le correnti cosmiche. In passato si riteneva ciò improbabile, data la “leggerezza” del carbonio, ritenuta non compatibile con l’espulsione dalla galassia. È stato ora dimostrato, però, come il carbonio sia tra gli elementi più abbondanti nelle strutture extragalattiche.
“Lo stesso carbonio nel nostro corpo ha probabilmente trascorso una quantità significativa di tempo fuori dalla galassia”, spiega Jessica Werk, astrofisica co-autrice dello studio.
L’importanza di Hubble
Anche ossigeno e ferro, presenti in grande abbondanza nel nostro organismo, sono stati trasportati per la galassia. È probabile, inoltre, che ciò di cui siamo composti abbia trascorso del tempo fuori dalla Via Lattea.
Risposte consentite dai dati dello spettrografo Cosmic Origins del telescopio Hubble. Lo scopo è quello di misurare come la luce di oggetti luminosi sia influenzata mentre passa attraverso il mezzo circumgalattico di differenti galassie in formazione stellare.
In alcuni casi è stato evidenziato come il carbonio possa essere trovato fino a 400.000 anni luce di distanza dalla sua galassia ospite: “Pensate al mezzo circumgalattico come a una grande stazione ferroviaria: spinge costantemente materiale fuori e lo richiama dentro”, ha spiegato Samantha Garza, dottoranda e co-autrice dello studio.