Avvistati due buchi neri supermassicci da record nello Spazio
La coppia formata da due buchi neri supermassicci ha sorpreso gli astronomi: le loro caratteristiche eccezionali cambiano tutto ciò che sappiamo.
I buchi neri supermassicci sono ancora entità pressoché sconosciute, corpi celesti giganteschi e ricchi di misteri che gli scienziati non sono finora riusciti a risolvere. Ma una nuova osservazione potrebbe spiegare almeno uno degli enigmi che li riguarda: gli astronomi hanno infatti trovato due buchi neri che formano una coppia di dimensioni mai viste prima, i quali tuttavia non riescono a fondersi. Che cosa sta succedendo? Scopriamolo insieme.
La fusione dei buchi neri supermassicci
Che cosa sappiamo finora sui buchi neri supermassicci? Si tratta di un tipo di buco nero la cui massa è solitamente milioni o miliardi di volte superiore rispetto a quella del Sole: gli scienziati ritengono che la maggior parte delle galassie – se non tutte – ne abbiano uno al loro centro. Al contrario di quanto avviene per i buchi neri di massa stellare, ovvero quelli che hanno origine dal collasso di una stella che esplode in una supernova, non ci sono prove che quelli supermassicci possano fondersi insieme. In poche parole: sappiamo che probabilmente raggiungono tali dimensioni proprio per via di fusioni consecutive con altri buchi neri, ma uno scontro galattico di questa portata non è mai stato osservato.
Facciamo un piccolo passo indietro. Gli scienziati ritengono che i buchi neri supermassicci al centro delle galassie diventino così grandi attraverso una catena di fusioni: in origine, due piccoli buchi neri si sono scontrati dando vita ad un buco nero più grande, il quale a sua volta si è fuso con un suo simile crescendo pian piano di dimensioni. Ciò dovrebbe avvenire grazie ad un fenomeno chiamato attrito di Chandrasekhar, secondo cui ogni buco nero cede progressivamente parte della sua quantità di moto alle stelle della galassia in cui si trova, avvicinandosi gradualmente al buco nero con cui forma una coppia. Al termine di questo processo, i due corpi celesti dovrebbero essere così vicini da fondersi insieme. Perché allora non abbiamo mai osservato questo evento?
La coppia di buchi neri da record
La risposta potrebbe arrivare da un nuovo studio pubblicato recentemente sull’Astrophysical Journal. Un team di astronomi, lavorando con il telescopio Gemini North situato alle Hawaii, ha osservato con particolare chiarezza una coppia di buchi neri supermassicci situata all’interno della galassia ellittica B2 0402+379, a 750 milioni di anni luce da noi. Il sistema binario è davvero da record: innanzitutto perché i due buchi neri messi insieme hanno una massa che è circa 28 miliardi di volte più grande rispetto a quella del Sole, rendendoli la coppia più massiccia mai vista finora.
Inoltre, i due buchi neri supermassicci sono ad una distanza di appena 24 anni luce l’uno dall’altro, i più vicini che sia mai stato possibile osservare. Grazie al potente telescopio, d’altra parte, gli scienziati sono riusciti per la prima volta ad avvistare con una risoluzione incredibile i dettagli di entrambi i buchi neri singolarmente presi. Secondo le loro stime, i due corpi celesti sarebbero impegnati in una danza orbitale ormai da oltre 3 miliardi di anni, senza riuscire a fondersi. Che cosa blocca questo processo? Forse, è proprio il fatto di essere così massicci ad impedire la fusione.
I ricercatori hanno ipotizzato che, nel loro movimento di avvicinamento, ciascun buco nero ha espulso così tanta materia dal percorso orbitale da essersi creato un vuoto attorno ad essi. Questo significa che non sono più in grado di proseguire, non trovando materiale per dare vita al fenomeno dell’attrito di Chandrasekhar. Sono dunque destinati a rimanere in questa immobilità per sempre? Gli scienziati non lo sanno ancora: di certo continueranno ad osservare questa bizzarra coppia per saperne di più.