Scoperto quasar con una struttura a spirale: una rarità che sfida le teorie astronomiche
Un nuovo studio ha scoperto una struttura a spirale nel quasar J0742+2704, creando grande sorpresa e fermento tra gli astronomi.
Il telescopio spaziale Hubble, operativo da oltre tre decenni, è stato protagonista di scoperte rivoluzionarie volte a plasmare la nostra comprensione dell’Universo. E, a giudicare da uno degli ultimi comunicati ufficiali di NASA ed ESA, c’è riuscito di nuovo. l’aspirante ufficiale di marina Olivia Achenbach della United States Naval Academy ha rivelato le sorprendenti proprietà del quasar J0742+2704: al suo interno c’è una rara forma a spirale.
La nuova scoperta
La scoperta è stata presentata al meeting invernale dell’American Astronomical Society (AAS) svoltosi a National Harbor, nel Maryland. Qui i ricercatori hanno spiegato di aver individuato un enorme buco nero supermassiccio che lancia un getto dal centro di una galassia con una struttura a spirale visibile. Si tratta proprio del quasar J0742+2704.
Il quasar è un particolare tipo di galassia attiva che apparentemente somiglia a una stella puntiforme (non a caso il termine si può tradurre come “oggetto quasi stellare”). In genere queste galassie sono molto antiche e pertanto non possiedono caratteristiche evidenti: fusioni con altre galassie nel tempo le hanno portate a perdere la loro struttura a spirale.
È comprensibile, dunque, la scoperta dell’astronoma Olivia Achenbach. Quando ha analizzato i dati del telescopio spaziale Hubble, pensava di aver commesso un errore: le immagini hanno rilevato dei bracci a spirale attorno al quasar J0742+2704. Una vera anomalia. “La sorpresa più grande è stata vedere la distinta forma a spirale nelle immagini del telescopio spaziale Hubble. All’inizio ero preoccupata di aver fatto un errore”, queste le parole della Achenbach. Parole a cui fanno eco quelle dell’astronoma Kristina Nyland del Naval Research Laboratory, che ha collaborato con la Achenbach alla ricerca: “Solitamente vediamo i quasar come galassie più vecchie che sono diventate molto massicce, insieme ai loro buchi neri centrali, dopo aver attraversato fusioni disordinate e che hanno assunto una forma ellittica”.
La particolarità del quasar J0742+2704
Questa nuova scoperta si inserisce in un dibattito fortemente sentito dagli astronomi che da decenni si interrogano su come i buchi neri supermassicci e le loro galassie ospiti si evolvano e interagiscano tra loro. Secondo la teoria dominante, i buchi neri si alimentano e attivano i cosiddetti getti quando avviene una fusione galattica (modello di fusione maggiore). Il quasar J0742+2704 sfida questo modello.
Secondo il modello di fusione maggiore, la maggior parte delle galassie hanno in origine una forma a spirale che via via perdono crescendo e fondendosi, fino ad assumere una forma ellittica. In questo processo stelle, gas e polvere cadono nei buchi neri centrali e, quando questi cominciano a “nutrirsene”, innescano getti ed emissioni radio luminosi. Il quasar J0742+2704, invece, ha un grande buco nero centrale i cui getti si sono attivati recentemente (non erano visibili fino a 20 anni fa) e i suoi bracci a spirale dimostrano che non è stato protagonista di una fusione importante.
Secondo le prime ipotesi, i getti potrebbero essere il frutto dell’interazione con una galassia più piccola, probabilmente la galassia ad anello visibile alla sua destra, e le astronome hanno individuato anche una potenziale “coda di marea”, ovvero una “scia” sottile e allungata di stelle e gas interstellare che origina dalla galassia stessa.