SCIENZA

Avvistato un rarissimo esemplare: non si vedeva da 140 anni

Lo credevano ormai estinto, essendo stato visto per la prima e ultima volta 140 anni fa: gli scienziati sono invece riusciti a fotografare questo rarissimo volatile.

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La natura sa sorprenderci ogni volta: un team di scienziati, dopo mesi di ricerche, è riuscito a fotografare un rarissimo esemplare di piccione-fagiano dalla nuca nera, che si riteneva ormai scomparso da decenni. Questo volatile, di cui si sa davvero pochissimo, potrebbe essere davvero in via di estinzione: secondo gli esperti, l’esemplare fotografato farebbe parte di una piccola comunità che si sta sempre più assottigliando. Ma la sua scoperta apre la strada alla speranza che anche altri animali, di cui da tempo si sono perse le tracce, possano tornare a mostrarsi all’uomo.

Il raro volatile ricomparso dopo 140 anni

Nel lontano 1882, durante una spedizione nelle foreste pluviali della Papua Nuova Guinea, alcuni scienziati avevano individuato una nuova specie di volatile fino a quel momento sconosciuta. Il piccione-fagiano dalla nuca nera (nome scientifico Otidiphaps nobilis Insularis) era stato accuratamente descritto, poi nessuno più era riuscito ad avvistarlo – ad eccezione di qualche cacciatore locale. Tanto che, proprio negli ultimi anni, gli esperti lo avevano dichiarato ormai a rischio estinzione. Ma l’impegno di un team di ambientalisti, che ha portato avanti una strenua ricerca, ha finalmente dato i suoi frutti e questo volatile è tornato a mostrarsi in tutta la sua bellezza.

Non è certo la prima volta che un animale considerato estinto (o comunque in via di estinzione) ricompare improvvisamente. È accaduto di recente con lo scarafaggio mangiatore di legno dell’Isola di Lord Howe. E allo stesso modo in Messico un pesce ormai scomparso da anni è tornato a “rivivere” grazie ad un progetto ambizioso che ha dato ottimi frutti. Ma l’avvistamento di un nuovo esemplare del piccione-fagiano dalla nuca nera è qualcosa di eccezionale: “È stato come trovare un unicorno” – ha rivelato John Mittermeier, direttore del programma uccelli perduti dell’American Bird Conservancy a capo della fortunata spedizione – “È il momento che da ambientalista sogni per tutta la vita”.

L’avvistamento del rarissimo esemplare di piccione-fagiano dalla nuca nera è avvenuto sulla remota isola di Fergusson, al largo delle coste della Papua Nuova Guinea, proprio dove ben 140 anni fa era stato visto per la prima e unica volta. Gli scienziati hanno impiegato un mese di lunghe ricerche per riuscire nell’impresa, e alla fine hanno scattato una foto dell’Otidiphaps nobilis Insularis grazie ad alcune fototrappole strategicamente posizionate. “Pensavo ci fosse meno dell’1% di probabilità di ottenere uno scatto del piccione-fagiano dalla nuca nera” – ha affermato Jordan Boersma, ricercatore della Cornell University che ha partecipato alla spedizione.

Cosa sappiamo sul piccione-fagiano dalla nuca nera

Essendo un animale rarissimo, sull’Otidiphaps nobilis Insularis non si hanno molte informazioni. Si tratta di un volatile dalla coda ampia e dalle lunghe penne timoniere, che in quanto a dimensioni somiglia ad un fagiano, a cui in effetti deve il suo nome. Scomparso da ben 140 anni, è stato al centro di una fitta ricerca che, inizialmente, sembrava destinata a non dare frutti. Nel corso della spedizione, gli scienziati sono entrati in contatto con alcune popolazioni locali e hanno così scoperto dell’esistenza di un volatile che, stando alla descrizione, pareva essere proprio l’animale da loro cercato.

Ora, la foto che lo immortala: si tratta di una scoperta incredibile e molto emozionante, perché il volatile si credeva ormai estinto. Tuttavia, gli esperti ritengono che il piccione-fagiano dalla nuca nera sia in estremo pericolo e che il luogo in cui è stato rinvenuto – ovvero nel profondo di una foresta quasi inaccessibile nella Papua Nuova Guinea – possa essere il suo ultimo habitat sicuro. Per questo gli scienziati hanno raccolto più informazioni possibili, nella speranza di mettere in atto un piano di conservazione che tuteli questa specie dall’estinzione.

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