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Bug Gmail, sparito il Cestino e lo Spam: cosa sta succedendo

Con l'ultima versione di Gmail per Android sembra impossibile cancellare i messaggi di posta elettronica cestinati o nella cartella spam. Ecco come risolvere

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Fonte: Jarretera / Shutterstock.com

Nuovi aggiornamenti, nuovi bug, per Gmail. Molti utenti Android lamentano infatti la scomparsa di alcune funzionalità dalle cartelle Spam e Cestino. In particolare, sembra che con l’ultima versione dell’app non compaiano più i pulsanti per svuotare le cartelle, rendendo “permanenti” dei messaggi di cui gli utenti vorrebbero liberarsi al più presto.

Il problema è stato segnalato inizialmente dal portale Android Police, che ha ripreso alcune segnalazioni comparse nelle ore passate sui social network. Dalle parti di Mountain View fanno sapere di essere a conoscenza del bug e di essere al lavoro su una soluzione, che dovrebbe essere già inclusa nella prossima release dell’app. Nel frattempo, Google ha fornito anche una spiegazione su come aggirare il bug e cancellare definitivamente le email spam e del cestino.

Errore nel codice o semplice bug grafico?

Dopo le prime segnalazioni sono partite subito le verifiche che hanno permesso ai redattori di Android Police di venirne a capo. Il problema, infatti, sarebbe prettamente di natura grafica: girando lo smartphone e cambiando l’orientamento dello schermo i pulsanti ricompaiono, dando modo agli utenti di svuotare le cartelle in un colpo solo. In alternativa è possibile fare pulizia selezionando i messaggi di posta uno a uno ed eliminandoli manualmente.

Gmail: nuovi filtri antispam

Mentre gli sviluppatori Google lavorano alla risoluzione del bug, da Mountain View fanno sapere che i nuovi filtri antispam adottati alla fine del 2019 stanno dando i loro frutti. I nuovi filtri sono in grado di bloccare il 99,9% delle minacce potenziali e sono basati su scanner di nuova generazione che adottano l’intelligenza artificiale e il deep learning. Per ora questa tecnologia è stata applicata solamente agli allegati di Office inviati tramite il servizio di posta Gmail, ma la volontà di Big G è di applicarlo a tutti i tipi di allegati infetti, anche ai file meno comuni.

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