SCIENZA

Avvistata una balena fantasma scomparsa nel nulla: mistero negli abissi di San Diego

La carcassa di un cucciolo di balena grigia è sparita dalle acque di San Diego: ecco la spiegazioni degli esperti e il ciclo vitale magnifico che nasce dalla morte

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Fonte: 123RF

C’è un mistero nelle acque di San Diego e gli esperti si chiedono come sia possibile che la carcassa di un cucciolo di balena sia sparita nel nulla. Lunga oltre cinque metri e pesante una tonnellata, eppure non se ne hanno più tracce.

Fotografi e subacquei a largo di San Diego sono rimasti esterrefatti dinanzi a questo evento tanto raro quanto affascinante. Qualcosa che ha attirato rapidamente l’attenzione della comunità scientifica.

Una balena sparita

Tutto ha avuto inizio a gennaio 2025, quando Doug Bonhaus, sub esperto, si è immerso nel canyon di Scripps. Ha approfittato di ottime condizioni meteo per raggiungere le profondità e, giunto a 35 metri circa, ha avvistato qualcosa di insolito: il corpo senza vita di un cucciolo di balena grigia.

Nel mondo marino si parla di “whale fall”, ovvero la caduta sul fondale di un cetaceo morto. Di norma tali eventi avvengono a più di 1.000 metri di profondità. Ne abbiamo delle documentazioni, che sono state ovviamente ottenute con dei veicoli sottomarini. In questo caso, invece, la carcassa giaceva in un’area relativamente accessibile agli uomini.

L’avvistamento ha attirato rapidamente altri subacquei, tra i quali il fotografo e giornalista Jules Jacobs. Ha documentato l’evento, raccontando: “È mortificante immergersi accanto a una balena, dove solo la coda è grande quanto il tuo corpo”.

Nel corso della seconda immersione, l’uomo ha notato che una porzione della coda era stata asportata. Di fatto, queste carcasse diventano delle oasi di vita, garantendo cibo ad altre creature. Si suppone che questa operazione sia stata attuata da squali come il mako o il sevengrill, attirati dalla decomposizione.

A fine febbraio, giunto alla terza immersione, si aspettava di ritrovare il corpo in avanzato stato di decomposizione ma, in realtà, non c’era più nulla.

Una carcassa scomparsa

La scomparsa della carcassa del cucciolo di balena ha sollevato degli interrogativi. Ecco le ipotesi:

  • è stata trascinata via;
  • è stata recuperata;
  • è stata trasportata altrove dalle correnti.

Il professor Gregory Rouse, biologo marino della Scripps Institution of Oceanography, è convinto che la spiegazione dietro questo mistero sia ben più naturale di quanto si possa pensare. La decomposizione interna può generare dei gas, causando il rigonfiamento e il galleggiamento del corpo. La carcassa può dunque spostarsi e affondare nuovamente in zone ben più profonde, dai 500 metri e oltre.

Dunque, anche se invisibile al nostro sguardo, quel corpo inanime potrebbe essere divenuto fonte di nuova vita altrove, nel silenzio e nell’oscurità degli abissi.

L’ecosistema della morte

Quando una balena muore e affonda, è la fine di qualcosa, ma l’inizio di altro. Un ciclo vitale che muove i suoi passi dalla morte. Un processo ecologico straordinario, come spiegato dal professore emerito di oceanografia dell’Università delle Hawaii, Craig Smith: “Una ‘whale fall’ può fornire tanto nutrimento quanto ne arriva normalmente sul fondale in 200 anni”.

Ecco le tre fasi in cui si articola il processo:

  • giungono gli spazzini, ovvero squali, grandi e pesci ossei che si nutrono dei tessuti molli;
  • fase degli opportunisti, con vermi e batteri che colonizzano il sedimento, ricco di materia organica, in un ciclo che può durare fino a 7 anni;
  • fase della chemosintesi, con i batteri all’interno delle ossa che producono solfuro di idrogeno, che sostiene una comunità biologica composta da più di 200 specie differenti, per decenni. Un banchetto che si celebra ben distante dal nostro sguardo, che risulta fondamentale e trasforma la morte in risorsa.

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