Da Nord a Sud, le città dove farà più caldo
L'estate porta con sé delle ondate di calore che renderanno davvero difficile la vita di chi vive in alcune città italiane, che si prevedono essere le più calde e afose in assoluto
Non è una frase fatta né un’affermazione acchiappa-click: l’estate che stiamo vivendo è davvero una delle più calde e secche di sempre. E, ovviamente, il calore non sarà mai equamente ripartito ma raggiungerà dei livelli più alti in alcune specifiche zone. Dunque, quali saranno le città dove farà più caldo in Italia?
Partiamo dal presupposto che non farà differenza vivere al Nord o al Sud: le ondate di calore, infatti, interesseranno indistintamente l’intera Penisola. Ciò ha fatto sì che, quest’anno più che mai, sia in atto un monitoraggio attivo da parte del Sistema Nazionale sulla previsione delle ondate di calore del Ministero della Salute.
Le città dove farà più caldo in Italia
Il caldo, l’afa e gli anticicloni africani travolgono e travolgeranno ancora a lungo il Belpaese. Il Sistema Nazionale ha lavorato su una classificazione del caldo estremo che stiamo vivendo, suddividendo i livelli di allerta in giallo, arancione e rosso.
Le città di livello giallo sono quelle a rischio: le loro condizioni e le loro temperature saranno né più né meno che prodromi dei livelli successivi, per questo verranno diramati avvisi di pre-allerta. Tra queste città compaiono Bolzano, Brescia, Milano, Torino e Genova.
Le città di livello arancione, invece, sono e saranno quelle le cui condizioni climatiche rappresentano già un rischio per la salute, in particolare per ciò che concerne i gruppi a rischio come anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza. Attualmente, compaiono in lista Verona, Venezia, Trieste, Bologna, Ancona, Viterbo, Pescara, Bari, Messina e Catania.
Infine, le città di livello rosso sono quelle dove si registrerà un caldo record, che indica condizioni d’emergenza. Le interessate sono Firenze, Perugia, Rieti, Civitavecchia, Roma, Frosinone, Latina, Napoli, Cagliari, Reggio Calabria e Palermo: metropoli dove, purtroppo, le temperature raggiunte potrebbero avere effetti negativi non solo sulle persone più sensibili, ma anche su gruppi sani, attivi e in salute.
Il caldo e il razionamento d’acqua
Ma il caldo non è un problema “solo” per la salute. Si ragiona, infatti, sulle possibilità di razionare l’acqua per far fronte alla crescente crisi idrica. Ci sono già città in Italia che rischiano di rimanere senza acqua, cosa che ha portato il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, a profilare la possibilità allo stop dell’erogazione nelle ore diurne, per riuscire a contrastare la siccità.
Di fatto, nel corso del 2021/2022 si sono registrate scarse piogge e nevicate, cosa che ha portato a un abbassamento delle risorse. Abbassamento, che, per altro, va ad inficiare anche il settore agricolo ed energetico. Le prossime settimane, in sostanza, saranno decisive per capire come procedere e come muoversi per evitare problemi gravi, complessi e difficili da risolvere.
L’allarme del CNR e i consigli del Ministero
Nelle scorse ore anche l’Osservatorio del CNR si è unito al coro di voci che si dicono sempre più preoccupate per il clima torrido. In base ai dati dell’Istituto, i prossimi mesi saranno più caldi e secchi della media, con impatti devastanti sull’evotraspirazione (l’evaporazione da fiumi, laghi, bacini idrici e dal suolo) e sulla traspirazione delle piante.
Intanto, per far fronte ai gradi in salita, il Ministero della Salute incoraggia a un uso consapevole dell’acqua e a non esporsi al sole tra le 11 e le 18. Chi, per necessità, si troverà a uscire in quelle fasce orarie dovrà mantenersi ben idratato, usare un filtro solare e indossare cappelli e occhiali da sole. Insomma, massima attenzione. E un occhio di riguardo anche al Pianeta.