Allarme siccità: le città in Italia che rischiano di rimanere senza acqua
Il nostro Paese sta vivendo una delle crisi idriche più preoccupanti degli ultimi vent'anni e diverse città italiane rischiano di rimanere senza acqua
Il nostro Paese sta vivendo una crisi idrica molto preoccupante e la mancanza di piogge e il surriscaldamento globale non migliorano la situazione. Molti comuni italiani potrebbero rimanere senza acqua o rischiare il razionamento delle risorse idriche. Le zone più preoccupanti sono quelle nei pressi del Po, una novità per questa parte dell’Italia che fino a poco tempo fa non era mai arrivata ad un tale livello di siccità. Il fiume più lungo del nostro Paese segna -2,7 metri e alcuni chiedono la sospensione dell’acqua durante le ore notturne.
Quali comuni rischiano la sospensione dell’acqua?
Attualmente, circa 100 comuni piemontesi e 25 della provincia di Bergamo rischiano la sospensione notturna dei servizi idrici. I comuni saranno invitati a firmare delle ordinanze per un utilizzo più contenuto e consapevole dell’acqua, mentre in altre aree l’irrigazione è già stata sospesa o regolamentata. Nel Rodigino e nel Ferrarese sono già state attivate le pompe d’acqua d’emergenza.
La situazione è preoccupante, ma in questo momento sembra essere sotto controllo. Tuttavia, questa crisi sarebbe molto più facile da affrontare se l’emergenza climatica non avesse raggiunto livelli preoccupanti, e la mancanza di piogge è sicuramente un altro dato rilevante che non ci permette di abbassare totalmente la guardia. La seduta straordinaria con Autorità del Po, Regioni e Protezione Civile ha fatto chiarezza sulla disponibilità in esaurimento dell’acqua, tenendo anche conto della situazione climatica.
I possibili scenari futuri
Non è più possibile lasciar correre, perché gli esperti hanno mostrato uno scenario futuro poco rassicurante. L’osservatorio ha mostrato una situazione allarmante, già visibile sul nostro territorio. La neve sulle Alpi si è sciolta in Piemonte e Lombardia e i laghi non sono mai stati così a rischio. Inoltre, le temperature sono più alte di due gradi rispetto alla media di questo periodo e secondo quanto è stato dichiarato da Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni: “Se la situazione persisterà, entro la settimana prossima saranno contaminate le prime falde destinate all’uso potabile.”
La società Terna ha avvisato che la mancanza di piogge e la siccità incide in maniera significativa sul settore idroelettrico, ma la criticità legata al pescaggio dell’acqua di raffreddamento delle centrali termoelettriche è in ripresa e si dirige verso un futuro leggermente più positivo, ma non è ancora possibile abbassare totalmente la guardia. Attualmente non è possibile fare delle previsioni concrete, perché solo nelle prossime settimane sapremo cosa succederà e come si evolverà l’emergenza siccità. Nel frattempo ben 125 comuni italiani rischiano la sospensione dell’acqua durante le ore notturne.
Non è più possibile ignorare questa situazione e occorre fare qualcosa per poter intervenire. I cittadini e lo Stato stesso dovranno affrontare una situazione molto complessa e trovare delle soluzioni per arginare i danni del surriscaldamento globale. Ma altre zone europee non stanno vivendo una situazione migliore: in Spagna sono stati raggiunti ben 53 gradi e questo dato non va assolutamente sottovalutato, in quanto testimonia una situazione globale che rischia di danneggiare il nostro pianeta e la nostra salute, in particolare in questo periodo caratterizzato da caldo insopportabile e piogge quasi inesistenti.