SCIENZA

Hanno scoperto che gli elefanti lanciano un segnale prima dei terremoti

Il comportamento degli elefanti durante un terremoto rivela che possono prevederlo: cosa hanno scoperto gli scienziati osservando le loro reazioni prima dei sismi?

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Il comportamento degli elefanti durante un terremoto ha recentemente attirato l’attenzione di ricercatori e appassionati di natura. Alcune osservazioni effettuate in California suggeriscono che questi animali siano in grado di percepire i sismi in anticipo. Già, ma come fanno? E cosa rivela tutto ciò sul loro straordinario istinto di sopravvivenza?

Gli elefanti lanciano un segnale prima dei terremoti: ecco cosa fanno

Che gli elefanti siano tra gli animali più intelligenti del pianeta è noto da tempo. Ma un evento accaduto recentemente presso il San Diego Zoo Safari Park, in California, ha rivelato un comportamento che si potrebbe definire davvero straordinario: un gruppo di pachidermi ha reagito prima che un terremoto colpisse l’area.

La scossa, di magnitudo 5.2, è stata avvertita in tutta la regione. Mentre le persone cercavano riparo seguendo le procedure d’emergenza, gli elefanti sono stati protagonisti di una risposta coordinata sorprendente. Tre femmine adulte si sono rapidamente disposte in cerchio, proteggendo due cuccioli al centro. Si tratta di un comportamento noto come cerchio d’allerta.

Questa reazione non è avvenuta dopo l’arrivo del sisma, ma pochi istanti prima, facendo ipotizzare che gli elefanti siano in grado di percepire segnali impercettibili per l’uomo. Ma come fanno?

Il cerchio d’allerta: una strategia sociale di protezione

Il comportamento sociale degli elefanti è tra i più complessi del regno animale. Quando percepiscono un pericolo, le femmine adulte – in particolare le matriarche – adottano una formazione difensiva: si posizionano all’esterno, rivolte verso l’eventuale minaccia, e circondano i più giovani.

Questa reazione degli elefanti al terremoto è stata registrata dalle telecamere del parco, e ha lasciato stupiti anche i ricercatori. Il fatto che si sia verificata prima del sisma suggerisce che gli elefanti possano captare segnali ambientali prima ancora che si manifestino i primi effetti visibili o uditivi del terremoto.

Vibrazioni sismiche e comunicazione infrasonica

Secondo Joshua Plotnik, ricercatore e docente di psicologia specializzato nello studio degli elefanti, questi animali possiedono un’acutissima sensibilità alle vibrazioni del terreno. Le loro zampe e le orecchie riescono a captare frequenze infrasoniche, le stesse che precedono gli eventi sismici. In pratica, gli elefanti possono avvertire l’arrivo di onde sismiche a bassa frequenza ben prima che l’evento venga colto dagli esseri umani o dagli strumenti convenzionali.

E non è un caso isolato. Durante lo tsunami del 26 dicembre 2006, in Thailandia, alcuni elefanti si sono mossi in direzione delle colline, allontanandosi dalle zone costiere ben prima dell’arrivo delle onde anomale. Un comportamento che oggi molti ricercatori considerano un “sistema di allerta naturale”.

La memoria collettiva degli elefanti

Oltre alla loro sensibilità sensoriale, gli elefanti sono dotati di una memoria culturale collettiva. Le esperienze traumatiche vengono trasmesse all’interno del branco, soprattutto dalle matriarche, che insegnano ai membri più giovani come reagire a determinati eventi. Questa capacità di apprendimento intergenerazionale potrebbe spiegare come certi comportamenti si consolidino nel tempo, rendendo gli elefanti sempre più preparati ad affrontare pericoli ambientali, inclusi terremoti e tsunami.

Perché è importante studiare questi comportamenti

La consapevolezza che gli elefanti lanciano segnali prima dei terremoti può offrire nuove opportunità anche per la scienza e la prevenzione dei disastri naturali. Monitorare tali comportamenti potrebbe diventare parte integrante di sistemi di allerta precoce, specie in aree a rischio sismico.

Inoltre, c’è un’altra questione cruciale: la conservazione. Gli elefanti africani e asiatici sono oggi seriamente minacciati dalla perdita di habitat, dal bracconaggio e dai cambiamenti climatici. Studiare e valorizzare la loro intelligenza e le loro capacità percettive può aiutare a rafforzare gli sforzi per la protezione di una specie in via d’estinzione.

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