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SCIENZA

È stata fatta una scoperta assurda sugli elefanti proprio in questi giorni

Anche gli elefanti si chiamano per nome, proprio come facciamo noi umani: la scoperta è avvenuta grazie all'intelligenza artificiale. Ecco cosa sappiamo.

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Elefanti Fonte foto: 123RF

Gli elefanti sono creature mastodontiche e affascinanti, che hanno ancora molti segreti da rivelarci. Cosa sappiamo, ad esempio, sul loro modo di comunicare? Gli scienziati hanno scoperto che vi sono diversi modi attraverso cui queste creature si esprimono, grazie ad un’ampia serie di vocalizzazioni molto diverse tra loro. Ma oggi, utilizzando l’intelligenza artificiale, è emerso che gli elefanti sono in grado di chiamarsi l’un l’altro per nome – un nome che essi stessi scelgono, e che è diverso per ogni animale. Ecco cosa sappiamo.

Gli elefanti si chiamano per nome: la scoperta

Con le loro orecchie gigantesche e le lunghe proboscidi che utilizzano per diversi scopi (come portare cibo e acqua alla bocca, o rinfrescarsi nelle calde giornate estive), gli elefanti sono tra gli animali più caratteristici della savana. Impossibile non rimanere estasiati davanti alla loro maestosità, quasi come se fossero i veri re delle sconfinate pianure erbose dell’Africa. Per i ricercatori, queste creature celano ancora molti misteri: uno di questi riguarda il loro modo di comunicare. Sappiamo che gli elefanti possono emettere un’ampia gamma di suoni, molto diversi tra loro.

Uno è senza dubbio il classico barrito, in grado di spaventare centinaia di altri animali della savana. Ma gli elefanti possono anche esprimersi attraverso un rimbombo a frequenze così basse che l’orecchio umano non è capace di udirlo. Gli scienziati hanno dunque deciso di fare ulteriori ricerche, per cercare di capire in che modo gli elefanti comunicano tra di loro. E quello che è emerso dal loro studio ha del sorprendente. Pare infatti che queste creature siano in grado di identificarsi con un nome che i loro compagni inventano, in modo da avere richiami univoci per ciascun esemplare. Proprio come facciamo noi umani, grazie al nostro nome di battesimo.

L’intelligenza artificiale per studiare gli elefanti

La ricerca si è avvalsa dell’uso dell’intelligenza artificiale, che ha permesso di catalogare centinaia di richiami diversi provenienti dalla savana africana. Mediante un algoritmo di apprendimento automatico, il team internazionale di studiosi della Colorado State University che si è occupato dell’indagine ha analizzato 469 richiami distinti, tra cui 101 elefanti che emettevano un richiamo e 117 che ne ricevevano uno. I suoni provenivano dalle registrazioni effettuate presso la Riserva Nazionale di Samburu in Kenya e presso il Parco Nazionale di Amboseli, tra il 1986 e il 2022.

È emerso che, a differenza di quanto accade con delfini e pappagalli, gli elefanti non si rivolgono tra di loro riproducendo il suono emesso da ciascun esemplare, ovvero attraverso una sorta di imitazione. Al contrario, sono in grado di identificarsi attraverso un nome univoco, assegnato a ciascuno di essi dai propri compagni. Sono dunque la prima specie conosciuta ad utilizzare dei veri e propri nomi. Lo studio, pubblicato su Nature Ecology & Evolution, ha poi rivelato ulteriori dettagli interessanti. Ad esempio, che gli esemplari adulti sono più propensi ad utilizzare nomi rispetto ai giovani, a dimostrazione che serve esperienza per apprendere questo comportamento.

Le conclusioni sono molto importanti: “Lo studio non solo mostra che gli elefanti usano vocalizzazioni specifiche per ogni individuo, ma anche che riconoscono e reagiscono a un richiamo rivolto a loro, ignorando quelli rivolti ad altri. Ciò indica che gli elefanti possono determinare se un richiamo era destinato a loro semplicemente ascoltandolo, anche quando è fuori dal suo contesto originale” – ha affermato l’etologo Michael Pardo. Parole che si sommano a quelle di George Wittemyer, autore principale dello studio: “Le prove fornite indicano che gli elefanti hanno capacità di pensiero astratto”.

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