Video IA indistinguibili da quelli veri: succede con Veo 3 di Google
Il nuovo tool ha impressionato il pubblico per la sua capacità di generare contenuti video estremamente realistici. Le potenzialità creative e i rischi
L’intelligenza artificiale sta in qualche modo ridefinendo i confini tra realtà e finzione e, così facendo, spinge anche noi utenti a interrogarci su questo limite e su come potremo continuare a riconoscerlo mentre le nuove tecnologie fanno passi avanti da gigante. Con la presentazione di Veo 3, Google ha mostrato di aver compiuto un avanzamento significativo nel campo dei video generati da IA. Il tool, infatti, crea contenuti così realistici che, a prima vista, risultano indistinguibili da riprese reali. È un progresso che affascina, ma che solleva anche interrogativi sul futuro dell’informazione, della creatività e della percezione del vero.
A che punto sono le tecnologie AI che creano video
Negli ultimi anni, diversi attori tecnologici hanno introdotto generatori video basati sull’intelligenza artificiale. OpenAI, ad esempio, ha lanciato Sora alla fine del 2024, e Adobe ha reso disponibile il proprio Firefly Video Model per gli utenti paganti. Entrambi producono risultati sorprendenti: con Veo 3, però, Google ha alzato ulteriormente l’asticella.
Presentato alla conferenza Google I/O 2025, Veo 3 si distingue per la sua capacità di generare video ultra-realistici partendo da semplici istruzioni testuali. Non si tratta solo di singoli oggetti o animazioni: ogni elemento visivo e sonoro è interamente generato dall’IA. Per gli spettatori, è praticamente impossibile capire se stanno guardando un contenuto reale o sintetico.
Veo 3 di Google impone nuovi standard di qualità e realismo
Veo 3 si presenta come un avanzato generatore video che utilizza tecnologie di diffusione di nuova generazione per creare video ad alta risoluzione completamente sintetici.
Come funziona? L’utente fornisce un semplice prompt testuale e l’IA restituisce una clip in cui elementi visivi, persone, ambientazioni, movimenti e audio sincronizzato (come dialoghi o suoni ambientali) vengono generati in modo coerente.
La novità di questa IA di Google sta nella precisione sorprendente con cui rispetta le leggi fisiche, le proporzioni umane (inclusi dettagli come il corretto numero di dita) e la naturalezza delle espressioni facciali, compresa la sincronizzazione labiale.
La IA crea video sempre più realistici: è un bene o un male?
Dopo l’annuncio di Veo 3 di Google, sui social media sono apparsi numerosi esempi creati con questo tool: dalle interviste simulate in contesti pubblici, a comici su palchi virtuali, fino a veri e propri cortometraggi.
Uno di questi, realizzato dal regista indipendente Dave Clark, ha mostrato come il tool possa essere uno strumento di produzione creativo e accessibile. Clark ha elogiato la libertà creativa offerta da Veo 3, affermando che l’esperienza è talmente fluida da sembrare “quasi auto-generativa”.
Da un lato, strumenti come Veo 3 rappresentano un’opportunità notevole per creativi, registi, pubblicitari e storyteller: consentono di abbattere i costi di produzione, espandere le possibilità narrative e accelerare i processi di sviluppo audiovisivo.
Dall’altro, emergono evidentemente rischi significativi. La possibilità di creare contenuti indistinguibili dal reale alimenta il timore di una diffusione massiccia di disinformazione, fake news e manipolazioni. Gli esperti avvertono da tempo che la combinazione di immagini convincenti e audio realistico può trasformare l’IA in uno strumento pericoloso, se nelle mani sbagliate.
Da parte sua, per evitare gli abusi Google ha implementato misure di sicurezza come filigrane nei video e il blocco automatico di contenuti sensibili, ma non tutti sono convinti che queste precauzioni siano sufficienti a impedire usi impropri.