Vertex AI: l'intelligenza artificiale di Google è sempre più potente
Gli strumenti AI messi a disposizione degli utenti di Google Cloud aumentano: entrano in Vertex AI anche i modelli generativi Veo e Imagen 3
Quando si parla di AI nella maggior parte dei casi si citano le nuove funzioni a disposizione degli utenti domestici, come quelle di Google Gemini per gli smartphone Android, o quelle annunciate ma non ancora disponibili di Apple Intelligence per gli iPhone. Queste applicazioni, per quanto possano stupire molte persone, sono solo la punta di un iceberg molto più grande, potente e complesso: l’ecosistema AI a disposizione delle aziende.
Google, ad esempio, offre ai suoi clienti business la piattaforma Vertex AI che permette agli sviluppatori software delle singole aziende di utilizzare i modelli AI di Big G per applicazioni personalizzate. Questa piattaforma, da oggi, è ancora più potente grazie all’aggiunta dei due modelli generativi Veo e Imagen 3.
Vertex AI: arriva Veo
Veo, ora disponibile in anteprima privata su Vertex AI, è un modello all’avanguardia in grado di generare video di alta qualità a partire da semplici prompt di testo o immagini. Questa tecnologia innovativa consente alle aziende di trasformare le loro risorse creative esistenti in contenuti video dinamici.
E’ possibile usare Veo in modalità Text-to-Video e in modalità Image-to-Video. Nel primo caso il creativo scrive una richiesta testuale dettagliata (prompt) e l’AI la interpreta per creare da zero un video. Nel secondo caso il creativo fornisce anche un’immagine di partenza, che viene usata per generare un video in base al prompt richiesto.
Con strumenti di questo tipo è possibile, ad esempio, creare delle bozze di campagne di comunicazione avendo già un’idea di massima del materiale video che verrà prodotto. Oppure, ancor prima della fase di commercializzazione, è possibile mostrare ai clienti video AI in cui si vede il prodotto che viene usato da persone o che è posizionato nell’ambiente.
Vertex AI: arriva Imagen 3
Imagen 3 è il motore di generazione delle immagini tramite l’AI di Google ed è già disponibile per i clienti consumer, con il solo limite che non può generare volti di persone. In Vertex AI è possibile usare Imagen 3 in tre modalità diverse: Inpaint, Outpaint, Product Background.
Con Inpaint è possibile inserire componenti generati dall’AI all’interno di un’immagine già esistente. Con Outpaint, invece, è possibile aggiungere del contesto all’esterno dell’immagine preesistente, per espanderla. Con Product Background, invece, è possibile selezionare il soggetto dell’immagine e cambiare del tutto lo sfondo in cui è inserito.
Imagen 3 verrà reso disponibile ai clienti Vertex AI nelle prossime settimane e, come è facile immaginare, potrà essere usato come base di partenza per i video generati con Veo. In questo modo la suite di strumenti AI di Google per le aziende diventa realmente potentissima.
Sarà sempre più difficile riconoscere l’AI
Google ha mostrato alcuni esempi di applicazione dei suoi nuovi strumenti AI che lasciano intuire quanto sarà difficile, tra pochissimo, riconoscere un’immagine creata dall’intelligenza artificiale.
Uno di questi esempi consiste nel trasformare un’immagine di un vestito su sfondo neutro in una foto di una modella (virtuale) che indossa tale vestito. L’immagine è letteralmente indistinguibile da quella che potremmo trovare su qualunque magazine di moda: il vestito indossato è perfettamente adattato al corpo della modella, incluso un accenno di movimento in avanti.
Per questo motivo Google ha fatto la scelta di inserire nei contenuti generati dall’AI una filigrana digitale, invisibile all’occhio umano ma visibile ai computer, che rende possibile riconoscere un contenuto creato dall’AI.
Ha inserito anche dei filtri in Imagen 3, che bloccano la richiesta di creazione di contenuti potenzialmente pericolosi (armi, violenza, minori…). Infine, Google dichiara di non usare ai fini dell’addestramento degli algoritmi i dati immessi dai suoi clienti quando usano i suoi strumenti AI.