Condannato un ex di Apple: cosa ha fatto
Un ingegnere automobilistico si è dichiarato colpevole del furto di alcuni segreti commerciali ai danni del colosso di Cupertino
Apple è una delle realtà più potenti del settore tecnologico, lavorando su più fronti per la realizzazione di tutte le parti che compongono il proprio ecosistema, fatto di servizi ma anche di dispositivi. Tra questi, i più diffusi e conosciuti nel mondo sono indubbiamente gli iPhone, gli iPad, gli Apple Watch e i computer Mac.
Il colosso di Cupertino, tuttavia, realizza molti altri dispositivi, anche tramite brand di terze parti, ma, soprattutto, è costantemente al lavoro su progetti per allargare ulteriormente il proprio ecosistema: uno di questi progetti a lungo termine è “Project Titan”, un progetto di vitale importanza per Apple che già vi lavora da anni. Recentemente, oltre che per le potenzialità in ottica futura, si parla del progetto a seguito di uno scandalo di spionaggio industriale, con un ex dipendente che ha confessato di avere rubato segreti commerciali, rischiando ora fino a 10 anni di carcere e una multa da 250.000 dollari.
Ex dipendente ruba i segreti di Apple
Il protagonista di questa vicenda è il cinese Xiaolang Zhang, un ingegnere automobilistico ed ex dipendente di Apple che ha ammesso di avere rubato segreti commerciali relativi al programma “Project Titan” del colosso di Cupertino, dopo essere stato arrestato all’aeroporto di San Jose.
L’FBI aveva già arrestato Zhang nel 2018, dichiaratosi allora innocente, dopo che questi aveva preso un congedo parentale da Apple per potere rientrare alcuni giorni in Cina salvo poi, allo scadere del congedo, rassegnare le dimissioni all’azienda californiana. Il motivo è presto detto: Zhang ha sfruttato il congedo parentale per potere tornare in Cina ed unirsi alla XMotors, una start-up tecnologica per lo sviluppo di tecnologie di guida autonoma.
Ad Apple la cosa sembrò piuttosto strana, già nel periodo di congedo, tanto da stimolare un’indagine da un team di sicurezza interna (sui programmi per i nuovi prodotti) che, tra le altre cose, ha portato al controllo sull’attività in rete e su tutti i dispositivi Apple restituiti post dimissioni.
Nella sua carriera in Apple, Zhang ha lavorato a progettazione e test di circuiti stampati per l’analisi dei dati provenienti dai sensori, con specifico interesse verso le tecnologie destinate alle auto a guida autonoma del Project Titan della stessa Apple.
Obiettivo del furto: l’auto a guida autonoma
I risultati dell’indagine interna, svolta dal New Product Security Team dell’azienda mostrano come Zhang abbia scaricato numerosi file dai server Apple prima della sua partenza: tra questi, è presente un documento di ben 25 pagine con schemi tecnici di un circuito stampato destinato ad un veicolo a guida autonoma; figurano inoltre informazioni su prototipi e test hardware.
Se nel 2018 Zhang si era dichiarato innocente, stavolta è stato egli stesso a confessare e a confermare che i capi di accusa fossero fondati, pur di raggiungere accordi per un patteggiamento. Apple e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti non hanno risposto a una richiesta di commento da parte della testata Reuters e i dettagli sull’accordo sono sotto sigillo.
La certezza è che Zhang rischia una multa di 250.000 dollari e la detenzione per un periodo massimo di 10 anni: la condanna è prevista nel mese di novembre. Un altro ex ingegnere Apple, il cinese Jizhong Chen, è stato accusato di furto di segreti commerciali, dichiarandosi non colpevole: per lui, l’udienza in tribunale è prevista il prossimo 29 agosto.