Consulente informatico forfettario: Codice Ateco e fatturazione elettronica
Vuoi diventare consulente informatico con IVA forfettaria? Scopri la guida con i guadagni, la scelta del Codice Ateco e del software di fatturazione elettronica
Il consulente informatico è un lavoro molto diffuso anche in Italia. Una persona che vuole svolgere questa mansione e si appresta a lavorare in proprio, magari aprendo una ditta individuale, dovrà fare una serie di scelte importanti, come il regime fiscale, un passaggio fondamentale per inquadrare adeguatamente l’attività ai fini fiscali e amministrativi.
Per esempio, può scegliere di operare con partita IVA forfettaria. Oltre a questo, ci sono altre decisioni da prendere: capire qual è il Codice Ateco per consulente informatico, che influisce anche su aspetti come il coefficiente di redditività e l’accesso a eventuali agevolazioni fiscali. Naturalmente, dovrà valutare i potenziali guadagni e capire come gestire adeguatamente il business, concentrandosi anche sul funzionamento della fattura elettronica per partita IVA forfettaria e sulla scelta del software per consulenti. Insomma, chi vuole diventare consulente informatico deve pensare a tanti elementi. Vediamo come gestirli uno per uno.
Come scegliere il Codice Ateco per consulente informatico
La scelta del Codice Ateco per consulente informatico non è semplice, perché esistono differenti soluzioni in base all’attività specifica. Vediamo quali sono i più adeguati:
- 02.00 per attività di consulenza nel settore delle tecnologie informatiche, incluse consulenza hardware e software e in generale sulle tecnologie dell’informazione
- 09.09 per attività legate a servizi e tecnologie n.c.a. ovvero recupero di dati danneggiati da una macchina, installazione di software
- 01.00 per attività di produzione software, dalla progettazione della struttura ai contenuti, tra cui database e siti web, personalizzazione di software come la configurazione e la modifica di un programma in base alle esigenze di un cliente
- 09.01 per attività di installazione di computer e unità periferiche
In base alla classificazione scelta, cambia anche il trattamento contributivo che dovrà essere corrisposto alla Gestione Separata Inps oppure alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps.
Quanto guadagna un consulente informatico forfettario
Il guadagno di un consulente informatico che opera con Partita IVA in regime forfettario è strettamente legato ai limiti imposti da questo regime fiscale. Infatti, per beneficiare delle agevolazioni previste, è fondamentale rispettare alcuni requisiti e non superare specifici guadagni.
In particolare, il professionista deve conseguire ricavi o compensi minori di 85.000 € all’anno e se assume dipendenti o collaboratori deve rispettare un ulteriore limite: i compensi lordi corrisposti al personale non possono superare i 20.000 € all’anno. Questa regola garantisce che l’attività resti contenuta nei parametri di un’impresa individuale.
Il reddito netto dipende anche dal coefficiente di redditività, una percentuale che si applica al fatturato per calcolare il reddito imponibile, sul quale verranno poi calcolate le tasse. Ad esempio, per le attività di consulenza informatica, il coefficiente di redditività è generalmente del 67%, lasciando il restante 33% come spese forfettarie non tassabili.
Inoltre, sul reddito imponibile si applica un’imposta sostitutiva pari al 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività, se si rispettano i requisiti per le startup).
Un altro elemento che può influenzare il guadagno è la compatibilità con redditi da lavoro dipendente. Infatti, per accedere o mantenere il regime forfettario, il reddito derivante da lavoro dipendente o assimilato (come pensioni) non deve superare i 30.000 € lordi nell’anno precedente.
In alternativa, il rapporto di lavoro dipendente deve essere cessato entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Per evitare che il regime forfettario venga utilizzato impropriamente, esistono limiti anche nella fatturazione verso il proprio ex datore di lavoro. Il consulente informatico non può fatturare più del 50% dei suoi ricavi a favore di un’azienda per la quale ha lavorato come dipendente negli ultimi due anni.
Questa regola mira a distinguere le attività autonome da quelle che potrebbero configurarsi come pseudo-lavoro dipendente.
Per scegliere il regime forfettario bisogna però avere la residenza fiscale in Italia o in uno stato UE o in uno stato che aderisce all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo. In quest’ultimo caso, è indispensabile che almeno il 75% del reddito totale sia prodotto in Italia. Anche l’assenza di partecipazioni societarie rilevanti è un requisito: il consulente non deve essere socio di società di persone (come SAS o SNC), associazioni professionali o imprese familiari. Inoltre, non può possedere quote di maggioranza o controllare indirettamente una SRL che opera nello stesso settore della sua attività.
Fatturazione elettronica per consulente informatico forfettario
La fatturazione elettronica non è un semplice obbligo, ma può diventare uno strumento prezioso per semplificare la gestione dell’amministrazione. Per i forfettari, è essenziale creare delle fatture ad hoc includendo diciture specifiche, come l’esenzione dall’IVA e dalla ritenuta d’acconto.
A tal proposito, la scelta di un software di fatturazione elettronica affidabile e adatto alle esigenze dei forfettari è fondamentale. Tra le tante opportunità offerte dal mercato spicca Libero SiFattura, la soluzione ideale per chi vuole gestire facilmente le proprie fatture.
Grazie a un’interfaccia intuitiva e funzioni pensate per il regime forfettario, consente di rispettare gli obblighi normativi e semplificare il lavoro. Così, i consulenti informatici possono dedicare più tempo alla propria attività, mantenendo sempre sotto controllo gli adempimenti fiscali.
Libero SiFattura è proposto in tre diversi piani: Libero SiFattura Basic è gratuito e permette di inviare fino a 10 fatture elettroniche B2B all’anno, con la possibilità di aggiungere un pacchetto di invii.
Il piano Lite (29€+IVA all’anno) è l’ideale per chi ha la partita IVA in regime forfettario e comprende l’invio di fatture elettroniche B2B tramite il SdI dell’Agenzia delle Entrate o il Sistema Tessera Sanitaria e personalizzazione dei template e dei documenti inviati.
Il piano Pro (49€+IVA all’anno) offre la possibilità di inviare fatture alla PA e funzionalità avanzate come accesso multiutente, creazione della prima nota per il commercialista, estratto conto scadenziario, solleciti automatici e tutto ciò di cui un’azienda più grande e strutturata ha bisogno.
In collaborazione con Libero SiFattura