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Cosa prevede la nuova legge europea sul diritto di riparazione

L'UE tenta di contrastare l'obsolescenza programmata obbligando i costruttori di elettronica a rendere disponibili parti di ricambio per più tempo.

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Fonte: Olexandr - stock.adobe.com

È entrata in vigore nei Paesi dell’Unione Europea il “Right to Repair”, ovvero la legge sul diritto di riparazione. A partire dal 1° marzo, dunque, si allunga il periodo di vita degli apparecchi elettrici ed elettronici, grazie al provvedimento che prevede la disponibilità dei pezzi di ricambio oltre il termine di garanzia previsto dalla normativa vigente.

La legge, approvata durante lo scorso mese di novembre, punta a ridurre in maniera sostanziale la produzione di rifiuti Raee, ovvero tutti quei dispositivi che appartengono alla categoria dei grandi e piccoli elettrodomestici, computer, smartphone ed altri apparecchi elettrici, la cui crescita è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni. Attualmente, meno del 40% dei rifiuti Raee viene riciclata, finendo per accumularsi inesorabilmente tra gli scarti di tipo indifferenziato e andando a scontrarsi con le scelte attuate in fatto di sostenibilità ambientale ed economia circolare sempre più presenti nel panorama europeo, come il cosiddetto “EU Circular Economy Action Plan”.

Legge europea sul diritto di riparazione, cosa prevede

La normativa approvata lo scorso anno delinea i contorni delle riparazioni consentendo all’utilizzatore di allungare il ciclo di vita degli apparecchi elettrici ed elettronici. Infatti, secondo quanto riportato nella legge, le aziende dell’Unione europea devono garantire la possibilità di ricevere riparazioni in caso di danni o malfunzionamenti fino a 10 anni dopo l’introduzione sul mercato di un prodotto.

Inoltre, la normativa europea prevede anche un altro punto fondamentale, ovvero l’obbligo di rendere disponibili la parti di ricambio essenziali (come motori e spazzole motore, pompe, ammortizzatori e molle, tamburi di lavaggio, ecc.) di un determinato apparecchio per almeno 7-10 anni dall’immissione sul mercato. Questo diritto è indirizzato nei confronti di produttori o importatori e riguarda i riparatori professionisti così come i privati, per i quali sono riservate tipologie di ricambi che possono essere sostituite senza l’aiuto di un professionista, che intendono riparare autonomamente i propri dispositivi.

Legge europea sul diritto di riparazione, nuove etichette energetiche

Contemporaneamente al “Right to repair” entra in vigore l’introduzione della nuova etichetta energetica valida per quattro tipologie di elettrodomestici, cioè frigoriferi e congelatori, lavastoviglie, lavatrici e televisori. Nell’etichetta dovrà essere mostrata non solo la classe di efficienza energetica, ma anche altre informazioni riguardanti l’impatto ecologico dell’utilizzo dello stesso (per una lavatrice, i dati comprenderanno i litri d’acqua utilizzati per ciclo di lavaggio e la durata dei cicli).

In più, ogni etichetta dovrà comprendere un QR code che, una volta inquadrato, consentirà di ricevere maggiori informazioni utili ai consumatori per effettuare una scelta consapevole degli elettrodomestici.

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