I film e le serie tv che hanno già usato la IA per sostituire gli attori
Che effetto avrà l’intelligenza artificiale sul settore dell’intrattenimento? Il dibattito è aperto, ma intanto diversi registi hanno già usato questa tecnologia nei loro film e serie tv
Deepfake, sintesi vocale, de-aging digitale: ci sono vari modi attraverso cui l’intelligenza artificiale può sostituire o modificare le performance degli attori e delle attrici, al cinema e in tv. Se alcuni ci vedono un’opportunità creativa, molti esprimono invece preoccupazioni di natura etica e professionale. La IA porterà alla totale sostituzione degli attori umani, perlomeno di quelli che hanno un ruolo secondario o da comparse? E quali implicazioni avrà questo per l’industria dell’intrattenimento? Sono domande estremamente attuali e non è un caso che gli scioperi a Hollywood di sceneggiatori e attori del 2023 si concentrassero proprio su questo punto, ovvero il timore che l’intelligenza artificiale potesse sostituire il lavoro umano nel settore creativo. Il dibattito è aperto, ma ci sono già numerosi film e serie tv che hanno usato l’intelligenza artificiale per modificare la performance del cast.
Here, le critiche di Lisa Kudrow al film con Tom Hanks
Uno dei film che ha riacceso il dibattito su cinema e IA è ad esempio il recente Here: diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks, è uscito nel 2024 e ha impiegato la tecnologia Metaphysic Live per ringiovanire digitalmente gli attori e sostituire i loro volti in tempo reale.
La star di Friends Lisa Kudrow ha espresso preoccupazione e ha criticato questa scelta, definendo il film Here «un endorsement per l’IA» e anche sollevando interrogativi sul futuro degli attori umani, soprattutto quelli emergenti.
La stessa tecnica di ringiovanimento digitale è stata usata anche in Indiana Jones e il Quadrante del destino: una parte del film è ambientata nel 1944 e in quelle scene, che durano circa 25 minuti, Harrison Ford ha l’aspetto che aveva negli anni Ottanta.
In che modo film e serie tv usano la tecnologia deepfake
Restando nel campo del deepfake – cioè la tecnica di intelligenza artificiale che permette di modificare o generare contenuti audiovisivi sostituendo il volto, la voce o i movimenti di una persona con quelli di un’altra in modo estremamente realistico – un altro esempio interessante è la webserie Sassy Justice, del 2020.
Firmata dai creatori di South Park, si tratta di una serie satirica che segue un giornalista che indaga sui pericoli che derivano dalle fake news e dalla manipolazione delle notizie. Nelle puntate vengono utilizzate tecnologie deepfake per inserire volti di celebrità e di politici in contesti fittizi.
Un anno più tardi, nel 2021, il film Reminiscence ha usato la stessa tecnica per uno scopo diverso, cioè dare la possibilità agli utenti di inserire il proprio volto in una scena del trailer. La strategia promozionale dimostra comunque le potenzialità dell’IA nel personalizzare contenuti audiovisivi.
L’uso della IA in The Brutalist: il regista si difende
L’intelligenza artificiale è stata usata anche in The Brutalist, film drammatico del 2024 diretto da Brady Corbet e con Adrien Brody nel ruolo dell’architetto ungherese László Tóth, un sopravvissuto all’Olocausto che ricostruisce la propria vita negli Stati Uniti.
In questo caso la IA è stata impiegata per agire non sulle immagini, ma sull’audio: le performance di Adrien Brody e della co-protagonista Felicity Jones sono infatti state modificate utilizzando il software Respeecher per perfezionare la pronuncia dei dialoghi in ungherese.
A fronte di alcune critiche, il regista ha difeso questa scelta e ha sottolineato che l’uso dell’IA è stato limitato a migliorare la qualità audio, ma non ha alterato o migliorato le interpretazioni degli attori.
Immagini fake nel documentario: Netflix colto sul fatto?
Anche Netflix nel 2024 è stato accusato di avere usato (senza che fosse dichiarato) immagini generate dall’intelligenza artificiale nel documentario true crime What Jennifer Did sulla vicenda di Jennifer Pan, giovane donna canadese che avrebbe organizzato l’omicidio dei propri genitori nel 2010.
Alcune scene del documentario mostrano infatti anomalie evidenti, come mani con un numero errato di dita. È a casi come questi che si legano le critiche più dure nei confronti dell’uso della IA: il rischio infatti è alterare la realtà dei fatti, soprattutto quando si sta realizzando un documentario o quando è coinvolta la rappresentazione di persone reali.
Un altro esempio controverso per motivi analoghi è Putin, film biografico del 2024 diretto da Patryk Vega in cui il volto di Vladimir Putin è creato con tecnologia deepfake. Grazie all’uso dell’IA, dunque, è stato possibile rappresentare figure politiche reali ed estremamente realistiche in contesti narrativi di completa finzione.