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Diem addio: la criptovaluta di facebook è ufficialmente morta

Chiude definitivamente i battenti, non senza polemiche, uno dei progetti più ambiziosi di Mark Zuckerberg: Diem, ex Libra, la criptovaluta stabile per pagare online e nel metaverso

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Fonte: photo_gonzo / Shutterstock

Era già nell’aria e si trattava solo di ufficializzare con la parola fine: la criptovaluta Libra/Diem non è più un progetto di Facebook/Meta. La stablecoin voluta da Mark Zuckeberg ha venduto, per 200 milioni di dollari, l’intero pacchetto di tecnologie sulle quali si basava a Silvergate, gruppo bancario statunitense che si occupa proprio di criptovalute stablecoin, ossia legate a valute reali (in questo caso, al dollaro statunitense). Peraltro, la banca che avrebbe emesso il Diem sarebbe stata proprio la Silvergate Bank. Non è bastato dunque, sganciare il progetto da Facebook/Meta e presentarlo in seno alla Diem Association , riconosciuta come associazione indipendente: l’aura di Facebook ha, di fatto, ucciso nella culla la nuova valuta.

Stuart Levey, amministratore delegato di Diem Association, nella nota del 31 gennaio spiega i motivi che hanno portato alla vendita degli asset: “Nonostante ci abbiano fornito un feedback sostanziale positivo sulla progettazione della rete, dal nostro dialogo con le autorità di regolamentazione federali è comunque emerso chiaramente che il progetto non poteva andare avanti. Di conseguenza, il miglior percorso da seguire è stato vendere gli asset del Gruppo Diem, come abbiamo fatto oggi con Silvergate“. Levey ribadisce che la stablecoin inclusiva e aperta a tutti, ma rispettosa delle norme e sicura contro gli eventuali usi illeciti come il riciclaggio di denaro all’interno della blockchain, è stata riconosciuto da un’autorità di regolamentazione senior come ben progettata. Ma evidentemente la buona progettazione non è stata sufficiente a traghettare la cryptovaluta nel Metaverso.

Da Libra a Diem, la crypto non ha convinto

Il punto è che le autorità regolatorie, ossia la Federal Reserve degli Stati Uniti intervenuta per verificare l’operazione, hanno sempre temuto che la creatura di Zuckeberg potesse rendere la Facebook Inc. (oggi Meta) ancora più potente, potendo contare su App e piattaforme social talmente vaste e capaci di incentivare l’uso della Cryptovaluta al pari di uno Stato basato però sulle sole leggi economiche e non democratiche.

Meta, nel 2019, aveva annunciato il progetto di sviluppo di una stablecoin chiamata “Libra” in collaborazione con numerosi partner commerciali e finanziari. Ma il progetto Libra crolla subito dopo l’audizione di Mark Zuckerberg al Congresso degli Stati Uniti: moltissimi partner scelsero di defilarsi.

Troppe complicazioni e nessuna certezza di collaborazione da parte del Governo degli Stati Uniti, anzi: una manifesta antipatia. Zuckeberg allora procede con il rebranding da Libra a Diem e sgancia la società rendendola una neutra associazione. Ma evidentemente non è stato sufficiente.

David Marcus, a capo dell’intera iniziativa fino a alcuni mesi fa, in un tweet piccato scrive: “Ci sarà molto tempo in futuro per riflettere adeguatamente lungo la strada sul comportamento di alcuni politici e regolatori, ma per ora… avanti!“.

Il wallet Novi resta in piedi

Contestualmente a Libra era stato presentato il progetto del wallet Novi agganciato alla crIptovaluta stablecoin Paxos, con l’obiettivo di dimostrare su una piccola parte del mercato, Stati Uniti e Guatemala, che è possibile progettare forme di pagamento sostenibili per trasferire denaro in sicurezza e senza costi. Questo progetto, al momento, non è stato cancellato.

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