SCIENZA

C'è stata un'enorme esplosione nel cielo: ecco cosa è apparso

Il telescopio James Webb continua a mietere successi e negli ultimi giorni ha immortalato una sensazionale collisione galattica ultraluminosa

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I successi del telescopio spaziale James Webb non dovrebbero più fare notizia, invece questo strumento predisposto e gestito dalle agenzie NASA ed ESA non smette di stupire. Proprio negli ultimi giorni, la stessa NASA ha pubblicato un’immagine spettacolare, una galassia ultraluminosa che in realtà non era altro che una collisione nello Spazio.

Si sta parlando di due galassie a spirale che sono state immortalate nel momento in cui si fondevano, per la precisione a 250 milioni di anni luce dal nostro pianeta. Come spiegato dagli esperti, si conosce nel dettaglio anche il punto esatto dell’Universo in cui tutto questo è successo. I dettagli dell’evento sono a dir poco sensazionali.

La collisione galattica e la luce irradiata

La collisione è avvenuta nella costellazione del Serpente, una delle 88 moderne e una di quelle che vengono menzionate da Tolomeo. La fusione tra galassie è stata ribattezzata per l’occasione “Arp 220” e l’inizio effettivo sarebbe avvenuto circa 700 milioni di anni fa. In poche parole ci fu un’esplosione di formazione stellare molto potente di cui ancora oggi si possono ammirare le conseguenze. Volendo essere ancora più precisi, si sta parlando di una galassia infrarossa ultraluminosa, la cui luminosità può essere paragonata a un trilione di volte quella del nostro Sole. Non meno impressionante è la quantità di gas sprigionato.

Nonostante la porzione di Universo in cui ha avuto luogo la collisione galattica sia tutto sommato minuscola, il gas fuoriuscito equivale a tutto quello dell’intera Via Lattea. Tra l’altro, l’ammasso stellare in questione vanta due record non indifferenti: oltre ad essere la galassia infrarossa ultraluminosa più vicina in assoluto che sia mai stata immortalata, è anche la più luminosa tra le fusioni meno distanti dalla Terra. Vale la pena ricordare come già Hubble avesse scoperto nuclei di galassie madri a 1200 anni luce di distanza, però con James Webb i dettagli sono migliorati in maniera sensibile.

I colori intensi della collisione

Ogni nucleo ha un anello rotante al centro che va a formare una stella, la quale a sua volta emette luce infrarossa davvero abbagliante. La luce, poi, crea dei picchi di diffrazione, la caratteristica che balza maggiormente all’occhio quando si osserva l’ultima immagine diffusa dalla NASA. Ai bordi della fusione, poi, si nota del materiale che viene estratto dalle galassie a causa della forza di gravità, un particolare che viene identificato dal colore blu. In poche parole è una vera e propria “danza galattica”. Il rosso e l’arancione, al contrario, sono le tonalità che caratterizzano il materiale organico. Ma non è finita qui.

Le osservazioni che hanno riguardato questa collisione galattica fotografata in maniera tanto nitida dal telescopio James Webb hanno evidenziato una serie impressionante di resti relativi a una supernova, l’esplosione stellare più energetica in assoluto (a causa dell’accumulo progressivo di idrogeno). Si sta parlando di circa 100 residui, per la precisione in un’area complessiva inferiore ai 500 anni luce. Gli approfondimenti su questa zona del Cosmo proseguiranno anche nei prossimi mesi, gli astronomi vogliono vederci chiaro sull’esplosione luminosa e arricchire di dettagli un evento che è già di per sé spettacolare.

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