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Potrebbe esserci stata una fusione galattica nello Spazio: cosa sappiamo

È possibile osservare gli effetti di una fusione galattica nello Spazio? Sì, grazie al telescopio Hubble: cosa hanno visto gli astronomi.

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C’è una galassia nana irregolare, chiamata NGC 5238, situata a 14,5 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione dei Cani da Caccia. Ha un aspetto piuttosto “anonimo”, che qualcuno definirebbe perfino poco “attraente”, tuttavia la sua struttura presenta delle peculiarità che sono oggetto di studio da parte degli astronomi, interessati a svelarne i segreti. Grazie a una delle ultime immagini catturate dal telescopio spaziale Hubble, i ricercatori hanno ipotizzato che NGC 5238 potrebbe essere stata protagonista di una fusione galattica, ovvero di un “incontro ravvicinato” con un’altra galassia, circa 1 miliardo di anni fa.

La galassia NGC 5238

Come anticipato, NGC 5238 è una galassia dall’aspetto insolito, simile più a una “macchia” che a una galassia tradizionale. Di fatto somiglia a un ammasso stellare di grandi dimensioni. Ma, come spesso accade, le apparenze possono ingannare: a fronte di un’immagine poco “attraente”, si cela una struttura interna piuttosto complessa ed è per tale ragione che da anni è oggetto di numerose ricerche.

Tra queste vi sono quelle operate dagli astronomi e dagli esperti di NASA ed ESA che, grazie al telescopio spaziale Hubble, ne catturano immagini provando a carpirne i segreti. L’ultima in ordine di pubblicazione è stata rivelata lo scorso 19 luglio e mostra “innumerevoli stelle, ammassi globulari associati e punti luminosi sia all’interno che intorno alla galassia, circondati da ancora più stelle”, come riporta un articolo del team di ricerca.

Lo stesso team, a corredo dell’immagine, spiega anche che NGC 5238 potrebbe essere stata protagonista di una fusione galattica, evento che può verificarsi quando due o più galassie collidono. In particolare “ipotizzano che NGC 5238 potrebbe aver avuto un incontro ravvicinato con un’altra galassia non più tardi di un miliardo di anni fa”, ipotesi che nasce dalla sua “forma distorta”, che fornirebbe la prova visibile di questa interazione.

Una fusione galattica nello Spazio

Il team di Hubble ha fornito qualche dato in più in merito ai risultati della ricerca, spiegando come la probabile fusione galattica abbia provocato delle “distorsioni nella distribuzione delle stelle in ciascuna galassia”, non essendovi un’altra galassia abbastanza vicina da poter provocare una simile perturbazione.

Ecco perché gli astronomi “pensano che NGC 5238 abbia divorato una galassia satellite più piccola” e stanno lavorando per trovare tracce della sua esistenza. Lavoro possibile proprio grazie all’eccellente risoluzione del telescopio spaziale Hubble, che riesce a catturare dettagli altrimenti nascosti. “Un segno rivelatore della galassia più piccola sarebbero gruppi di stelle con proprietà diverse dalla maggior parte delle altre stelle di NGC 5238, indicando che si sono formate originariamente in una galassia separata – spiega il team -. Un altro segno sarebbe un’esplosione di formazione stellare che si è verificata all’improvviso più o meno nello stesso momento in cui le due galassie si sono fuse. I dati di Hubble utilizzati per creare questa immagine aiuteranno gli astronomi a determinare la storia di NGC 5238“.

L’importanza della scoperta

Sarà piccola oppure “anonima”, eppure studiare una galassia nana come NGC 5238 è estremamente importante per comprendere come le galassie stesse si siano formate ed evolute nel tempo. Secondo una delle teorie principali, le galassie si sarebbero formate in “modo gerarchico”, cioè dal basso verso l’alto: ammassi stellari e piccole galassie si sono formate da gas e materia oscura, poi nel tempo la gravità li ha assemblati formando ammassi e superammassi di galassie. Se è vero che NGC 5238 si è fusa con una galassia più piccola, l’evento potrebbe essere proprio un esempio del processo di assemblaggio delle galassie nell’Universo primordiale.

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