SCIENZA

L'esplosione "più brillante mai vista" nello Spazio: sappiamo cosa l'ha causata

Un gruppo di scienziati ha rilevato un esplosione così potente da riuscire a illuminare gli strati più elevati dell'atmosfera della Terra: adesso sappiamo cosa l'ha scatenata

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Senza nulla togliere a nessun campo di studi, occorre ammettere che chi si cimenta nell’osservazione del cosmo è perennemente stimolato da eventi e accadimenti spesso imprevisti che, a tratti, possono diventare sorprendenti. Possono ben dirlo, per esempio, gli scienziati dell’Astrophysics Research Institute della Liverpool John Moores University, che nel corso dell’ultimo anno e mezzo hanno tentato di spiegare un’esplosione accecante avvenuta a 2 miliardi di anni luce dalla Terra.

Il lampo di luce è stato così potente da “rimbalzare” sulla Luna e arrivare a illuminare anche gli strati superiori dell’atmosfera terrestre. Naturalmente, quando lo hanno rilevato, gli scienziati sono rimasti a bocca aperta e non hanno saputo dare una spiegazione su due piedi: c’è voluto diverso tempo prima di scoprire cos’è successo davvero, ma alla fine hanno trovato una risposta (oltre che un nuovo spunto per ulteriori analisi e studi).

L’esplosione cosmica nello spazio

Correva il mese di ottobre del 2022 quando gli strumenti dell’ESA e della NASA hanno rilevato un’esplosione che ha illuminato il cielo in modo mai visto prima. Gli scienziati al lavoro nelle rispettive agenzie spaziali, insieme al succitato team dell’Astrophysics Research Institute di Liverpool, che stava monitorando la volta celeste alla ricerca di grandi e piccoli asteroidi, si sono trovati di fronte a un flash accecante il cui punto di provenienza era incredibilmente difficile da stabilire.

Se è vero che le esplosioni nello spazio sono spesso spiegabili, questo avvenimento così luminoso ha raggiunto una magnitudine mai  registrata in precedenza, tanto da renderlo quasi inspiegabile. Nonostante la sua breve durata e la “distanza di sicurezza” dalla Terra, gli scienziati si sono però messi subito al lavoro per cercare di capire cosa potesse averla provocata e, soprattutto, quali sarebbero stare le conseguenze se fosse stata più vicina a noi.

Il flash e la luce più accecante mai rilevata

Per diversi mesi le ipotesi si sono susseguite senza avere riscontri reali. La durata del lampo è stata percepita come davvero breve dagli osservatori della Terra, ma come ben sappiamo il concetto di tempo si dilata e si restringe nello spazio. Ciò ha portato a studi ancora più complicati e approfonditi, volti anche a cercare di comprendere quanto sia passato dall’innesco dell’esplosione cosmica al lampo percepito dalle agenzie spaziali.

Dopo molti confronti, il team dell’Astrophysics Research Institute della Liverpool John Moores University è finalmente riuscito a dare una spiegazione soddisfacente: pare che l’accecante esplosione cosmica sia stata causata dalla morte di una magnetar, una stella di neutroni che, sempre secondo gli scienziati, non solo era più luminosa di una luna piena, ma aveva tutte le carte in regola in termini di grandezza e potenza per essere definita come la più straordinaria ed accecante delle stelle esplodenti nella storia delle osservazioni spaziali.

Le analisi e le ipotesi degli scienziati

L’esplosione della magnetar ha prodotto un impulso di radiazioni in grado di attraversare il sistema solare e da essere registrata come evento cosmico GRB (Gamma Ray Burst). Secondo il Dan Perley, a capo del team di Liverpool «Non c’è nulla nell’esperienza umana che si avvicini lontanamente a una tale effusione di energia. Niente»: infatti, l’esplosione ha mandato in tilt la maggior parte dei rilevatori di raggi gamma nello spazio, il che significa che gli astronomi non hanno potuto misurare la reale intensità dell’emissione.

Tutto ciò ha sollevato diverse questioni: se l’esplosione fosse stata più vicina o se ci fosse stato un afflusso ancora maggiore di raggi gamma, cosa sarebbe successo? Secondo gli scienziati, proprio l’estrema quantità di raggi gamma, in grado di perturbare l’atmosfera, sono stati in passato responsabili di un’estinzione di massa sulla Terra.

Sulla carta, comunque, non dovrebbero esserci pericoli: secondo Perley, la stella che è esplosa era molte volte più massiccia del sole, (probabilmente almeno venti volte più massiccia) e non sembra ci sia niente di simile nelle vicinanze del nostro pianeta. Tuttavia, prevenire è meglio che curare e gli scienziati sono già al lavoro su tutte le ipotesi più inverosimili per riuscire a capire come agire anche nei casi davvero più rari o fantascientifici.

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