SCIENZA

A Firenze è stato avvistato un raro esemplare di gatto selvatico

Un progetto di fototrappolaggio ha permesso di avvistare un gatto selvatico in Toscana dopo quasi 30 anni: ecco gli altri animali osservati

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Fonte: 123RF

Pende nettamente in positivo il risultato raggiunto dal progetto di foto trappolaggio del National Biodiversity Future Center. Per la prima volta si è deciso di attuare il sistema includendo interamente un’area metropolitana. Nello specifico parliamo della città di Firenze, con avvistamenti sorprendenti come l’invisibile, almeno fino a oggi, gatto selvatico.

Fototrappole a Firenze

Sono svariate le zone in cui sono state posizionate le fototrappole, tanto a Firenze quanto nell’area circostante. Riportiamo l’elenco relativo al capoluogo fiorentino:

  • Villa Stibbert;
  • Villa Blend;
  • Parco delle Cascine;
  • Parco di San Salvi;
  • Parco dell’Argingrosso;
  • Castello di Bisarno.

A ciò si aggiungono poi queste aree: Parco del Neto a Calenzano, Giardino dell’Oliveta a Sesto Fiorentino e Parco Chico Mendes a Campi Bisenzio. Il tutto per il progetto targato CNR-IRET e National Biodiversity Future Center (NBFC). Quest’ultimo ha un’importanza decisamente rilevante, essendo il primo centro di ricerca nazionale dedicato alla biodiversità. Un progetto finanziato dal PNRR – Next Generation Ue, che sorprendentemente sta gettando luce sulla presenza di molte specie inaspettate e anche rare. Parliamo di alcuni mammiferi che non ci si sarebbe mai aspettati nel cuore cittadino.

Un’operazione del genere non è nuova in Italia ma, come detto, non ha mai incluso interamente un’area metropolitana. Le sorprese sono state svariate ma, occorre dirlo, in cima alla lista trova spazio l’inafferrabile gatto selvatico.

I risultati

Sono state installate ben 40 foto trappole all’interno di giardini storici, parchi e, in generale, aree verdi di Firenze e della sua provincia. Il tutto a opera dei ricercatori di NBFC, Emiliano Mori, Leonardo Ancillotto e Andrea Viviano del CNR-IRET di capoluogo toscano. L’obiettivo era quello di monitorare e comprendere al meglio la fauna locale, scoprendo dinamiche ecologiche degli ambienti urbani.

In 13 mesi di lavoro, sono giunti dei risultati sorprendenti. Sono state infatti rilevate più di 30 specie, il che comprende anche alcuni mammiferi protetti. Basti pensare ai piccoli roditori arboricoli noti come moscardini. Nei pressi di zone umide invece sono stati individuati lupi e puzzole. Un bene, dunque, che in prossimità di Firenze queste aree siano ancora molto abbondanti.

Nel dettaglio, le specie più abbondanti sono risultate essere la lepre europea, l’istrice e la volpe. Non sono stati individuati invece segnali che lasciano pensare a una “popolazione” di lupi particolarmente abbondante. Questa specie è stata infatti individuata unicamente nell’area meridionale della città. Molto territoriali inoltre anche daini e caprioli, avvistati soprattutto nella porzione settentrionale.

Di grande interesse è stato inoltre il rilevamento di quello che è di fatto il primo gatto selvatico avvistato nella zona meridionale della città. Si tratta di un animale che genera grande curiosità e vive soprattutto nei boschi vetusti. Per quanto riguarda la Toscana, fino ad almeno gli anni Novanta, l’unico avvistamento registrato riguardava la provincia di Pisa.

Ecco le parole di Emiliano Mori: “Questo progetto consente di ottenere dati scientifici molto preziosi in merito alla biodiversità urbana. Al tempo stesso permette di sensibilizzare l’intera cittadinanza sull’importanza della tutela degli ecosistemi, anche all’interno di contesti particolarmente antropizzati. Per questo motivo siamo entusiasti di scoprire la grande ricchezza di vita che si nasconde nei nostri parchi e giardini”.

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