SCIENZA

In Islanda la lava ha inghiottito la strada che porta alla città costiera di Grindavik

In Islanda, un vero e proprio mare di lava ha inghiottito la strada che conduce alla città di Grindavik: è una delle conseguenze dell'ultima eruzione vulcanica.

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L’Islanda continua a vivere attimi di preoccupazione, seppure non sia ancora stato lanciato l’allarme per l’evacuazione delle città più a rischio: le recenti eruzioni vulcaniche dello Svartsengi hanno avuto molte conseguenze, e la lava continua ancora ad avanzare inesorabile provocando diversi disagi. Stavolta, il fiume di materiale piroclastico rovente ha inghiottito la strada che conduce alla città costiera di Grindavik. Le immagini, riprese da droni in volo al di sopra del mare di lava, sono spettacolari e inquietanti.

La strada islandese inghiottita dalla lava

La città di Grindavik, lungo la costa occidentale dell’Islanda, sembra essere nuovamente minacciata dalla recente eruzione del complesso vulcanico di Svartsengi, che si è risvegliato pochi mesi fa dopo quasi 800 anni di quiescenza. Sebbene gli esperti, dopo attento monitoraggio, qualche giorno fa hanno affermato che la situazione era ormai sotto controllo, il fiume di lava rovente che è fuoriuscito dall’ultima eruzione continua a muoversi in direzione del centro abitato, creando notevoli disagi alla popolazione. Stavolta ha inghiottito la strada principale che conduce alla città, e le inquietanti riprese dal drone mostrano il magma ribollente in movimento.

Non è la prima volta che accade: nel corso del 2024, la strada è stata attraversata da un fiume di lava già in altre due occasioni, sia a febbraio che a marzo. Entrambe le volte, il percorso è stato sgombrato rapidamente dal magma e riaperto in totale sicurezza. Stavolta, secondo gli esperti, il flusso piroclastico sarebbe nettamente più lento rispetto a quanto accaduto nei mesi precedenti. “Fuoriesce da una bocca, sembra la stessa dell’eruzione precedente. Avanza lentamente, non la vedi davvero muoversi. E il nucleo, anche se sembra nero, è ancora fuso” – hanno spiegato Gregory De Pascale e Meline Payet-Clerc, dell’Università dell’Islanda.

Per il momento, la città di Grindavik e i suoi dintorni non sono considerati in pericolo, tanto che non è stato ancora diramato alcun ordine di evacuazione (come invece verificatosi nei mesi passati). Sebbene la strada principale sia interrotta, i residenti possono ancora raggiungere le loro abitazioni mediante percorsi alternativi, da est e da ovest. Nelle vicinanze c’è anche il famoso stabilimento termale Blue Lagoon, le cui acque calde provengono dalla centrale elettrica di Svartsengi e sono alimentate proprio dall’attività geotermica sotterranea.

Le eruzioni del vulcano Svartsengi

Il complesso sistema vulcanico di Svartsengi si trova nei pressi della città di Grindavik, e dopo quasi 800 anni di quiescenza si è risvegliato. Lo scorso 18 dicembre, alcune scosse di terremoto hanno aperto grandi crepe nel terreno, e poco dopo si è verificata la prima eruzione. Molti villaggi della penisola di Reykjanes, dove sorge il vulcano, sono stati evacuati per mettere in sicurezza la popolazione. Nel giro di pochi mesi, l’attività vulcanica si è fatta rapidamente più intensa e preoccupante, con cinque eruzioni che si sono susseguite a breve distanza.

L’ultima, considerata la più violenta, è avvenuta solo qualche settimana fa. E le sue conseguenze sono ancora visibili: il fiume di lava che è fuoriuscito dal vulcano continua a muoversi, seppur molto lentamente, provocando disagi agli abitanti della penisola. Al momento, tuttavia, sembra non ci sia nulla di preoccupante.

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