L’isola italiana dove gli animali sono più degli esseri umani
Una proliferazione di capre rende la vita impossibile sull'isola di Alicudi, in Sicilia: ecco il piano della politica locale
L’isola di Alicudi, in Sicilia, ha un problema di capre davvero gravoso. Una questione tanto seria da spingere di fatto il sindaco a regalarle. C’è tempo fino al 10 aprile per poterne approfittare, salvando la loro vita, in pratica. Il loro numero è infatti talmente elevato da comprometterne le condizioni di salute.
Un’invasione di capre
Non c’è nessun dubbio in merito al fatto che il numero di capre sull’isola di Alicudi superi enormemente quello degli esseri umani. A fronte di circa 100 abitanti effettivi, infatti, si registrano più di 600 di questi splendidi animali.
Pare che il problema sia nato un po’ per caso. Inizialmente vigeva un certo ordine ma alcune fughe sporadiche hanno stravolto tutto, dando il via a una riproduzione incontrollata. Può capitare di non rendersi conto della perdita di un capretto. Se questi poi ne incontra un’altra dispersa, ecco che lentamente si genera una popolazione alternativa a quella degli allevamenti.
La situazione è oggi del tutto sfuggita di mano, a distanza di un decennio, circa, dall’inizio del processo. Ora la faccenda dei caprini nell’arcipelago delle Eolie è di carattere nazionale. Si richiede infatti l’affido, per chi fosse disponibile. Una storia però talmente incredibile, da film, da spingere a parlarne anche all’estero. L’eco è infatti giunto rapidamente nel Regno Unito.
Ha così avuto inizio il processo di alienazione gratuita di capre selvatiche che, in parole povere, si traduce nel dare via questi animali, ma soltanto a degli allevatori che siano in grado di recarsi sul posto e prelevarle, occupandosi del trasporto.
La soluzione
Alicudi è un piccolo paradiso delle Isole Eolie. Si tratta della più piccola dell’arcipelago e, al tempo stesso, della più selvaggia. Un luogo da scoprire a piedi o in bici magari, considerando come le strade siano più a misura d’asino che d’auto. Il tempo è quasi fermo e gli abitanti, come detto, sono circa un centinaio. Tutti in difficoltà a causa delle 600 e più capre in giro per l’isolotto.
Lo ha ben spiegato Carolina Barnao, assessora ai Diritti degli animali del Comune di Lipari: “Alicudi è davvero in difficoltà e il problema, per quanto in maniera minore, esiste anche altrove, ovvero a Ginostra e Vulcano. Ad Alicudi, però, l’invasione delle caprette è notevole. Vanno sui tetti delle case, mangiano ciò che c’è negli orti, rompono le vasche dell’acqua e distruggono i nostri muretti a secco (patrimonio Unesco dal 2018)”.
A leggere queste parole, si ha la sensazione di parlare di un’isola disabitata, in cui a regnare sono le capre. Ecco quant’è difficile la vita per i locali. In nessun caso, però, si è tentato di mettere a repentaglio la loro salute, causando una strage per migliorare le condizioni degli esseri umani.
Da qui il piano per l’eradicazione della popolazione di capra domestica inselvatichita. Gli studi effettuati hanno rilevato come si tratti di capre autoctone ed entro le ore 14.00 del 10 aprile 2024 gli allevatori di tutt’Italia potranno fare richiesta per ottenerle gratuitamente. È imposto però un massimo di 50 capi di bestiame ad allevatore, da trasportare a proprie spese fino a destinazione.
Operazione andata a buon fine, con tantissime richieste ricevute, ha spiegato il sindaco di Lipari Riccardo Gullo: “Tra le opzioni era stata ventilata anche quella di abbattere gli animali in sovrannumero, ma io non ci posso pensare. Sono un animalista convinto”.