SCIENZA

La NASA ha individuato un nuovo sistema planetario, una scoperta inaspettata

Il sistema KOI-134 rivela due pianeti in orbite inclinate, con transit timing variations di fino a 20 ore e risonanza 2:1, come un carosello cosmico

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Fonte: NASA/JPL-Caltech/K. Miller (Caltech/IPAC)

É stata effettuata una nuova analisi dei dati del telescopio Kepler. Quanto per anni era stato archiviato come un falso positivo, si è rivelato poi essere un sistema multiplanetario unico. Koi-134 ospita infatti due mondi, Koi-134 b e Koi-134 c, che orbitano su piani differenti, interagendo tra loro in risonanza, disegnante delle traiettorie che ricordano il movimento dei cavalli di un vecchio carosello.

I dati di Koi-134

La scoperta originaria risale a più di 10 anni fa. L’osservazione fu a opera di Kepler ma venne scartata perché i transiti non erano regolari. Sono stati confermati due pianeti: Koi-134 b è un “warm Jupiter” dalle dimensioni paragonabili a Giove, Koi-134 c’è invece un pianeta leggermente più piccolo di Saturno.

Le orbite sono di circa 67 giorni (b) e 33-34 giorni (c) in risonanza 2:1. Per quanto riguarda i piani orbitali, occorre dire come questi differiscano di 15°, un valore straordinario per coppie di pianeti vicini. Infine, guardando alle variazioni di tempo di transito, Koi-134 b anticipa o ritarda il passaggio fino a 20 ore, a causa delle sollecitazioni gravitazionali del “fratello minore”.

Di fatto stiamo parlando del primo sistema conosciuto con questi 3 elementi contemporaneamente: combinazione di risonanza, inclinazioni orbitali e variazioni di tempo di transito.

Pianeti riportati in vita

Al tempo della missione Kepler, un algoritmo automatico aveva classificato Koi-134 b come un “falso positvo”. Il motivo? Il suo transito non avveniva a intervalli regolari. La libera disponibilità dei dati ha però oggi consentito a un gruppo, guidato da Emma Nabbie, di riesaminare i light curve, scoprendo i Ttv (variazioni di tempo di transito).

Un astrofilo aveva già notato alcune “stranezze” a giugno 2025. Aveva dunque fornito agli scienziati degli indizi per riallineare le osservazioni. Il team ha infine dimostrato che le variazioni di orario sono compatibili con l’effetto gravitazionale di un secondo corpo. Ecco com’è nato il nome di Koi-134 c.

Dinamiche orbitali insolite

La risonanza 2:1 implica che, mentre Koi-134 b impiega 67 giorni per compiere un giro, Koi-134 c ne compie due. Un ritmo sincronizzato che amplifica le interazioni gravitazionali. A renderli unici, però, è l’inclinazione di 15° dei piani orbitali (la maggior parte dei sistemi multiplanetari scoperti mostra orbite quasi complanari).

Questa scoperta, pubblicata su Nature Astronomy, svela un sistema che attacca il paradigma dei pianeti “piatti” e regolari. Ora i modelli di formazione planetaria dovranno necessariamente includere dei meccanismi capaci di generare inclinazioni elevate e risonanze in sistemi compatti.

Un caso che dimostra ancora una volta l’importanza del valore della condivisione aperta dei dati. Anche un “falso positivo” può celare dei fenomeni straordinari e importantissimi, almeno in potenza.

Aumenta dunque l’attesa per il telescopio Vera C. Rubin, che segnerà l’alba di una nuova stagione per le scoperte interstellari. Il nostro futuro, sotto questo aspetto, è sempre più luminoso e ricco.

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