SCIENZA

Segnalati vecchi libri dell'età vittoriana velenosi: "Potrebbero trovarsi in università e biblioteche"

Dall'età vittoriana a oggi, alcuni libri sono ancora velenosi dopo secoli dalla loro creazione: ecco il motivo e chi rischia

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Fonte: 123RF

Leggere può essere pericoloso? Di certo esistono alcuni volumi che diffondono nozioni tutt’altro che corrette. Al tempo stesso esistono titoli e generi apprezzati da alcuni e disprezzati da altri. Gusti a parte, però, è noto come siano in circolazione dei veri e proprio libri velenosi.

Al di là di quanto riportato al loro interno, è proprio l’atto della lettura a renderli tremendamente pericolosi. Testi molto datati, che però non hanno ancora perso la propria portata malsana. Per capire di cosa si sta parlando, occorre fare un passo indietro, riscoprendo l’età vittoriana.

Libri velenosi

Dall’età vittoriana a oggi, di tempo ne è di certo passato. Per questo sorprende come l’impatto fisico che alcuni oggetti d’allora avevano sulle persone, possa perdurare ancora oggi. Ci ritroviamo però, stupore a parte, nel 2024 a parlare di libri potenzialmente pericolosi per chiunque li maneggi.

È bene spiegare come non si sta parlando di una situazione da Il nome della rosa. Il riferimento va infatti ad alcuni coloranti adoperati per la realizzazione dei volumi. Sono infatti tossici, a base di piombo e cromo. Toccarli non genera una reazione immediata, sia chiaro. Maneggiarli a lungo e magari quotidianamente o quasi, può però incidere sulla propria condizione fisica.

Il maggior rischio è infatti corso da bibliotecari e librai. Queste colorazioni venivano utilizzate tra Ottocento e Novecento, al fine di rendere le copertine in tessuto più intriganti per il pubblico. A svelare il grave rischio corso da alcuni è stata la Lipscomb University degli Stati Uniti. Un team di chimici ha infatti presentato i risultati di un interessante studio. I dati proposti nel corso del congresso dell’American Chemical Society hanno fatto rapidamente il giro del mondo. È di fatto risuonato un vero e proprio allarme. Ciò che di certo ha provocato la morte di qualcuno al tempo, soprattutto se già in condizioni malandate, ha ancora il potenziale di mietere vittime.

Dove sono

La chimica Abigal Hoermann ha spiegato come “questi libri con coloranti tossici potrebbero essere all’interno di biblioteche pubbliche, università e collezioni private”. L’intento è quello di consentire a tutti di scoprire cosa si sta esponendo e, ovviamente, che rischi si corrono. È fondamentale avere gli strumenti e le conoscenze per conservarli in maniera sicura.

Lo studio ha avuto inizio dopo che i bibliotecari della Lipscomb University si sono rivolti al dipartimento di Chimica, al fine di testare dei libri con copertina in tessuto. I loro colori erano ancora brillanti, nonostante risalissero tra il XIX secolo e gli inizi del XX secolo.

Con diverse tecniche di analisi, il team ha verificato la presenza di arsenico e altri metalli pesanti. Per la prima volta, inoltre, è stata applicata ai libri la diffrazione a raggi X, al fine di identificare le molecole di pigmento. I risultati hanno evidenziato presenza di piombo e cromo, con concentrazioni molto elevate e, dunque, pericolose, in svariati campioni. In alcuni casi si trattava di cromato di piombo. Questo è un pigmento giallo ben noto per la sua brillantezza (usato da van Gogh per i suoi Girasoli). I test suggeriscono però come siano stati usati anche altri coloranti. Il cromato di piombo, infatti, contiene uguali quantità di piombo e cromo. Nei casi analizzati, invece, le concentrazioni di piombo sono risultate ben maggiori.

Quei libri sono stati sigillati in plastica e rimossi dalla circolazione. Ciò perché i livelli di alcuni superavano anche di sei volte i limiti di esposizione considerati accettabili dalle autorità sanitarie statunitensi.

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