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SCIENZA

La polvere marziana potrebbe rappresentare un rischio per gli esseri umani

La polvere di Marte, sottile e ricca di composti chimici, potrebbe creare problemi respiratori e tecnici per gli astronauti: si pensa già alle contromisure

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I rischi della polvere marziana per gli esseri umani Fonte foto: 123rf

Sembra innocua, quasi poetica mentre si solleva in leggere volute rossastre. Eppure, la polvere marziana, che avvolge tutto e si insinua ovunque, potrebbe essere uno dei pericoli più seri per le future missioni con equipaggio umano sul Pianeta Rosso. Lo affermano diverse ricerche recenti, che mettono in guardia dai potenziali effetti nocivi che questo pulviscolo potrebbe avere sulla salute degli astronauti.

La scoperta, oltre a essere leggermente allarmante, solleva nuove domande su quanto gli equipaggi possano affrontare una permanenza su Marte: durante le missioni Apollo, per esempio, gli astronauti riportarono fastidi respiratori e oculari dovuti alla polvere lunare. Oggi, grazie ai rover e agli orbiter, sappiamo che anche Marte è ricoperto da una polvere finissima, più adesiva di quanto si pensasse, e soprattutto molto più tossica di quella del nostro Satellite.

Cos’è davvero la polvere marziana?

Ma andiamo per ordine: cos’è la polvere di Marte? Nel dettaglio si tratta di particelle microscopiche, con un diametro medio di circa 1,5 micron, pari a circa il 4% dello spessore di un capello umano, che proprio per le sue dimensioni minime riesce a penetrare profondamente nei polmoni, oltrepassando le difese naturali del corpo umano. Ciò che però la rende particolarmente pericolosa è la sua composizione chimica.

Numerosi studi, tra cui uno pubblicato sulla rivista GeoHealth, hanno identificato la presenza di sostanze tossiche come silice, perclorati, gesso, ossidi di ferro in forma nanofasica e tracce di metalli pesanti come cromo, arsenico, cadmio e berillio. Alcune di queste sostanze provocano patologie serie come la silicosi, una malattia polmonare cronica e irreversibile. I perclorati, invece, interferiscono con la funzione tiroidea e possono provocare anemia aplastica.

La particolarità della polvere marziana è anche fisica: ha una forma irregolare, spesso appuntita, che ne aumenta la capacità di aderire alle superfici, comprese quelle dei dispositivi elettronici e dei tessuti delle tute spaziali. Non solo: la sua carica elettrostatica, la rende difficile da rimuovere e facile da trasportare all’interno degli habitat.

Tutti i rischi

Anche se prima di trarre le conclusioni più specifiche probabilmente andranno analizzati i campioni marziani che arriveranno sulla Terra, attualmente si presume che il pulviscolo comporti molti altri rischi che non derivano soltanto dal contatto diretto o dall’inalazione della polvere. Uno dei problemi è l’accumulo: vivere per mesi su Marte, in ambienti chiusi, con esposizione continua a particelle tossiche, aumenta drasticamente la probabilità di sviluppare malattie respiratorie, infiammatorie e, nel lungo periodo, anche degenerative.

I danni ai polmoni potrebbero sommarsi a quelli causati dalla microgravità e dalle radiazioni cosmiche, rendendo l’organismo degli astronauti più vulnerabile. In più, alcuni composti presenti nella polvere, come il cromo esavalente, sono già classificati come cancerogeni sulla Terra. Il fatto che non esistano cure efficaci per molte delle malattie potenzialmente causate da questi elementi è un motivo in più per adottare contromisure rigorose.

Implicazioni e prossimi passi

La presenza di polvere tossica su Marte rappresenta una delle sfide più urgenti per l’esplorazione spaziale. Se già le missioni robotiche hanno sofferto l’accumulo di polvere, causando il blocco di pannelli solari e strumenti scientifici, è facile immaginare quanto più complessa possa diventare la vita per un equipaggio umano.

Le soluzioni ipotizzate includono tute autopulenti, sistemi di filtraggio avanzati e l’uso di integratori come lo iodio o la vitamina C, anche se questi ultimi richiedono dosaggi molto precisi per non causare effetti collaterali. Di certo, un eventuale insediamento stabile su Marte richiederà soluzioni ingegneristiche all’avanguardia per il controllo dell’ambiente interno, materiali innovativi per la costruzione delle tute e degli habitat e, soprattutto, protocolli medici adeguati.

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