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SCIENZA

Questo libro antico ha rivelato una storia incredibile

Dal ritrovamento di un antico libro alla scoperta di una storia incredibile e a tratti inquietante: cosa sappiamo sulla bibliopegia antropodermica.

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La Biblioteca dell’Università di Harvard è uno scrigno di tesori dal valore inestimabile. Al suo interno sono conservati testi tanto antichi quanto unici, ma ce n’è uno che a lungo ha destato l’attenzione di esperti e curiosi: un volume di Des destinées de l’ame dello scrittore ottocentesco Arsène Houssaye e donato alla biblioteca Houghton di Harvard nel 1934. Questo libro possiede una caratteristica sulla quale erano circolati diversi sospetti, poi confermati dallo stesso Ateneo. Ma di che si tratta?

Ad Harvard un libro rilegato in pelle umana

A dare la notizia è stata la stessa Università di Harvard in un articolo pubblicato nel blog dell’Ateneo nel maggio 2013. Il volume in questione era stato ritrovato nei meandri della Houghton Library insieme a un secondo libro, entrambi con un aspetto a dir poco peculiare. Quel che gli esperti non riuscivano a spiegarsi era come fossero stati rilegati, quali materiali fossero stati adoperati e quale tecnica messa in atto.

O meglio, avevano dei sospetti: era davvero possibile che quell’esemplare di Des destinées de l’ame fosse rilegato in pelle umana? Una domanda sconcertante e inquietante su una pratica che in effetti è esistita, seppur sia caduta presto in disuso (per ovvi motivi). Dopo anni di studi e ricerche, servendosi di esami approfonditi sul DNA, gli esperti sono giunti alla conclusione che l’ipotesi è più che veritiera.

Ma c’è di più, perché è proprio all’interno del libro che hanno trovato la conferma quasi certa di quanto sospettavano. Una nota manoscritta ha svelato l’arcano: “Questo libro è rilegato in pergamena di pelle umana su cui non è stato impresso alcun ornamento per preservarne l’eleganza. Osservando attentamente si distinguono facilmente i pori della pelle. Un libro sull’anima umana meritava di avere una copertura umana: avevo conservato questo pezzo di pelle umana preso dal dorso di una donna. È interessante vedere i diversi aspetti che cambiano questa pelle a seconda del metodo di preparazione a cui viene sottoposta. Confronta ad esempio con il piccolo volume che ho nella mia libreria, Sever. Pinaeus de Virginitatis notis, anch’esso legato con pelle umana ma conciato con sommacco”.

La macabra pratica della bibliopegia antropodermica

La nota attribuita a Ludovic Bouland, medico e avido collezionista nonché amico dell’autore del volume Des destinées de l’ame, si riferisce a una pratica macabra ma diffusa in particolare nella seconda metà dell’Ottocento: la bibliopegia antropodermica. A lungo avvolta nella leggenda, in verità negli ultimi tempi è stata appurata la presenza di diversi volumi rilegati in pelle umana. Basti citare proprio la nota di Bouland: l’altro volume a cui fa riferimento, De integritatis & corruzioneis virginum notis di Séverin Pineau (Amsterdam, 1663), rilegato dall’illustre raccoglitore parigino Marcellin Lortic, è ora nella collezione della Wellcome Library.

Come spiega Megan Rosenbloom, specialista in libri rari e autrice del volume Dark Archives: A Librarian’s Investigation into the Science and History of Books Bound in Human Skin: “È più facile credere che gli oggetti di pelle umana siano realizzati da mostri come nazisti e serial killer, non da medici rispettati, come i genitori vogliono che i loro figli diventino un giorno. (…) Se l’immagine mentale di un dottore che rilega libri in pelle umana è quella di uno scienziato pazzo solitario, che lavora faticosamente in uno scantinato raccapricciante creando abomini, sarebbe comprensibile. Ma la verità su questi medici è molto più difficile da inquadrare con le nostre attuali percezioni di etica medica“.

La bibliopegia antropodermica era, infatti, di uso piuttosto comune tra i medici del 19esimo secolo, ai quali venivano donati abitualmente i corpi di criminali e soggetti ritenuti “poco importanti” per fini scientifici e di ricerca. L’Università di Harvard ritiene, ad esempio, che con molta probabilità la pelle usata per rilegare Des destinées de l’ame appartenesse a una paziente di Bouland affetta da problemi psichiatrici e morta di infarto.

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