Qualcosa di misterioso brilla nel cuore dell’Universo (e sta ossessionando i ricercatori)
L'Universo è colmo di fenomeni energetici transitori, ma ce n'è uno che ha catturato l'attenzione degli astronomi. E non si tratta di una Supernova.
Alcuni ricercatori hanno di recente scoperto che c’è qualcosa di misterioso e mai visto prima che brilla nell’Universo, con un’intensità tale da sembrare una Supernova. Eppure non lo è. Lo studio arriva dal team di astronomi del Kavli Institute for the Physics and Mathematics of the Universe (Kavli IPMU) e ha già catturato l’attenzione di tutti: cos’è mai questo fenomeno luminoso? E che spiegazione può avere?
Scoperta una luce che brilla come una Supernova
L’Universo è da sempre scenario di fenomeni talvolta inspiegabili, che per gli studiosi possono diventare una vera ossessione: trovare una risposta alle incognite è il loro scopo nella vita, ma talvolta la sorpresa è talmente grande da lasciare sbigottiti. È quel che è accaduto al team di astronomi dell’Istituto Kavli per la Fisica e la Matematica dell’Universo, guidato dal professor Ji-an Jiang, attualmente impegnato al National Astronomical Observatory of Japan.
Il progetto, chiamato MUltiband Subaru Survey for Early-phase Supernovae (MUSSES) e pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, si incentra sull’osservazione dei fenomeni energetici anomali e transitori, avendo dalla sua lo strumento di rilevamento più potente del mondo: l’Hyper Suprime-Cam (HSC) montato sul telescopio Subaru da 8,2 m.
Dalle osservazioni effettuate nel dicembre 2020, ne sono emerse 20 in particolare che hanno attirato l’attenzione del professor Jiang e uno di questi, chiamato MUSES2020J (AT 2020afay), ha davvero qualcosa di incredibile. Non è raro osservare fenomeni energetici transitori nell’Universo, che poi non sono altro che eventi che si verificano in un breve lasso di tempo. La Supernova è uno di questi: stelle massicce che terminano il proprio ciclo vitale in una spettacolare esplosione. Ma il fenomeno scoperto dal team del Kavli IPMU è diverso da ogni altro già osservato.
Le teorie sulle origini del fenomeno
Le indagini sul raro fenomeno astronomico sono ancora in corso, anche perché è apparso inaspettatamente agli occhi del team di ricerca di Jiang, del tutto impreparato a tale prospettiva: “Per la prima volta siamo stati in grado di catturare perfettamente questo straordinario fenomeno – ha affermato -. I primi dati della curva di luce multibanda forniscono alcune informazioni uniche per comprendere l’origine di questi straordinari transitori”.
Finora Jiang e agli altri co-autori dello studio – il professor Keiichi Maeda e lo studente Kohki Uno (Università di Kyoto) e il professore associato Takashi Moriya – hanno ristretto i possibili scenari che determinerebbero tale fenomeno transitorio. Si potrebbe trattare di una stella compatta o un altro oggetto compatto attivo (come un quasar), di un enorme buco nero o ancora di una stella di neutroni con un enorme campo magnetico (magnetar).
“Non c’è quasi alcun dubbio sul fatto che sia coinvolto un oggetto compatto attivo, ed è una delle ragioni principali per cui questi transitori sono così diversi dalle normali Supernove“, ha affermato il professor Maeda. Aggiungendo alle possibilità sopraelencate anche eventi più specifici, come il caso di un enorme collasso stellare che, distruggendo una stella, può provocare un fenomeno luminoso decisamente diverso alla normale Supernova, lasciando dietro di sé un oggetto compatto attivo di grandi dimensioni, come ad esempio un buco nero in crescita. “Stiamo attualmente verificando i dettagli di ciascun modello per identificare in modo robusto l’origine di MUSES2020J, con il forte vincolo fornito da questa nuova osservazione”, ha aggiunto Maeda.