Lo chiamano "diavolo di polvere" ed è stato avvistato su Marte
Cos'è un diavolo di polvere e perché può essere molto pericoloso: ecco cosa c'è dietro il selfie scattato dal rover Perseverance su Marte
Una foto scattata da Perseverance su Marte ha fatto rapidamente il giro del mondo. Il motivo? Ha catturato un “diavolo di polvere” in azione. Il tutto è accaduto in occasione del suo 1.500esimo sol sul Pianeta Rosso. Mentre immortalava il panorama, il rover della Nasa ha mostrato anche un vortice atmosferico del tutto inaspettato. Ecco di cosa stiamo parlando.
Selfie su Marte
Un giorno davvero speciale per il rover della Nasa, Perseverance. Ha festeggiato infatti il suo sol numero 1.500 (giorni marziani), scattandosi un selfie già divenuto virale. A rendere l’immagine ancor più speciale, rispetto a quanto non sia già uno scatto di un mondo distante dal nostro, è stata la comparsa alle spalle di un “dust devil”.
Il tutto è avvenuto il 10 maggio 2025, mentre il rover era nell’area denominata “Witch Hazel Hill”. In pratica si trovava sul bordo del cratere Jezero, che esplora ormai da cinque mesi. Justin Maki, responsabile dell’imaging per Perseverance, presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa, si è così espresso:
“Lo scatto ci offre una splendida vista del terreno e dell’hardware del rover. L’atmosfera relativamente limpida ha reso possibile catturare anche il diavolo di polvere, a circa 5 chilometri di distanza nella zona di Neretva Vallis”.
Cos’è il diavolo di polvere
Un diavolo di polvere è un vortice di aria calda, che solleva polvere e detriti dalla superficie di Marte. Non è la prima volta che Perseverance ce ne mostra uno, anzi. Abbiamo infatti avuto modo anche di scoprire in che modo interagiscono tra loro.
Non che ci sia una sorta di logicità senziente, sia chiaro, ma ogni volta lo scontro porta ad assistere al più grande che “divora” il più piccolo. Perché il nome tanto suggestivo? Dalla Nasa hanno spiegato che possono essere particolarmente “diabolici”. Vagano sulla superficie del Pianeta Rosso, raccogliendo polvere e riducendo la visibilità nelle immediate vicinanze. Affascinanti? Certamente, ma anche tremendamente pericolosi.
Perseverance, tra selfie e futuro
È interessante scoprire in che modo Perseverance riesca a realizzare un selfie. Stupirà sapere che occorrono ben 62 manovre di precisione del braccio robotico. Quest’ultimo è equipaggiato con una fotocamera Watson (Wide Angle Topographic Sensor for Operations and eNgineering).
Sono state realizzate 59 immagini, in seguito cucite insieme sulla Terra per la creazione del mosaico finale. È così che Perseverance si è mostrato in tutto il suo splendore. Altri tre scatti sono stati poi sfruttati per generare una seconda visione del selfie. In questa, la testa del rover appare orientata verso il punto di perforazione, “Bell Island”.
La missione del rover prosegue alla grande, considerando anche il suo eccellente “stato di salute”. Dopo più di 1.541 giorni terrestri, infatti, Perseverance continua a funzionare a pieno regime. Nel frattempo ha svolto le seguenti azioni:
- analisi di 37 rocce;
- raccolta di 26 campioni;
- 36 km percorsi sul suolo di Marte.
Come può continuare ad agire? “Semplicemente” sfruttando il suo generatore termoelettrico a radioisotopi. Per quanto riguarda il suo futuro, invece, dopo “Witch Hazel Hill” si sposterà verso “Krokodillen”, lungo il bordo occidentale del cratere Jezero.