Strutture a forma di scatola avvistate su Marte: cosa sono veramente?
Il Pianeta Rosso continua a stupire: il rover Curiosity della NASA ha scoperto delle strane rocce a forma di "scatola", aprendo uteriori interrogativi su Marte.

Il Pianeta Rosso continua a stupire. Il rover Curiosity della NASA, instancabile esploratore del cratere Gale su Marte, ha individuato delle formazioni che hanno immediatamente catturato l’attenzione degli scienziati: sono delle strane strutture a forma di “scatola”, avvistate nella regione denominata Tamarack Valley. Caratterizzate da bordi netti e allineamenti che appaiono insolitamente precisi per un ambiente naturale, le “scatole” marziane hanno sollevato interrogativi affascinanti sull’evoluzione geologica di Marte.
Un’insolita scoperta su Marte
Il team di gestione della missione Mars Science Laboratory ha confermato il raggiungimento di una tappa cruciale dell’esplorazione lo scorso 30 aprile. Ne ha parlato Natalie Moore, specialista delle operazioni di missione presso Malin Space Science Systems, in un articolo pubblicato sul sito della NASA.
Dopo una breve attesa per la trasmissione dei dati, Curiosity ha raggiunto la posizione pianificata nella Tamarack Valley su Marte, dando così il via a una serie di analisi scientifiche mirate. La giornata operativa, descritta nel piano della missione come un ritorno al consueto approccio “tocca e vai”, ha visto il rover impiegare diversi strumenti per esaminare da vicino l’area.
Sono stati utilizzati in particolare gli strumenti di contatto DRT (Dust Removal Tool) e lo spettrometro APXS (Alpha Particle X-ray Spectrometer), che hanno consentito agli esperti di analizzare la composizione chimica delle rocce locali. Al contempo la potente camera Mastcam ha catturato un ampio mosaico stereoscopico composto da ben 76 immagini.
Ed è proprio in queste dettagliate riprese che le insolite strutture a forma di “scatola” sono apparse con sorprendente chiarezza. Come evidenziato dalle immagini, queste formazioni presentano linee dritte, angoli marcati e volumi che sembrano regolari, un profilo decisamente in contrasto con le morfologie tipicamente associate alla superficie marziana, modellata da miliardi di anni di erosione e attività geologica.
Cosa sono le misteriose “scatole” marziane
Resta un mistero l’esatta natura di queste strutture a forma di “scatola”. E non è difficile immaginare quanto sia stata stimolante questa scoperta per gli scienziati direttamente impiegati nella missione e nella ricerca marziana. Ma cosa sappiamo?
Lo spettrometro laser ChemCam ha puntato il suo raggio analitico su una roccia designata “Aguanga”, mentre la fotocamera MAHLI (Mars Hand Lens Imager) ha fornito immagini ravvicinate della superficie con una risoluzione fino al centimetro, nel tentativo di svelare ulteriori dettagli sulla composizione e la microstruttura di queste formazioni. Il giorno successivo, Curiosity ha continuato la sua esplorazione con rilievi panoramici e l’osservazione dei caratteristici turbini di polvere marziani, raccogliendo ulteriori dati ambientali.
Secondo Natalie Moore, le ipotesi sulla genesi di queste insolite strutture sono ancora in fase di elaborazione. L’esperta suggerisce che potrebbero essere collegate a complessi processi tettonici che hanno interessato la regione in un lontano passato, oppure a particolari e ancora poco comprese dinamiche erosive che avrebbero modellato la roccia in queste forme geometriche così definite.
Tutto ciò ha suscitato interrogativi più profondi sulla complessità della geologia marziana e sulla nostra attuale capacità di interpretarne la storia con gli strumenti a disposizione che, seppur avanzati, potrebbero ancora essere insufficienti. Un nuovo, affascinante enigma sui segreti nascosti sotto la polvere rossa di Marte.