Perseverance trova nuove tracce organiche su Marte
Il team di Perseverance ha usato un approccio insolito per tentare di raggiungere una scoperta clamorosa: ecco l'ultimo test di Sherloc

Inutile dire che Marte rappresenta sempre più un elemento cruciale nella ricerca spaziale. Basti considerare la mole enorme di investimenti da parte degli Stati Uniti che, sotto la gestione Trump, hanno annunciato di voler raggiungere il pianeta rosso. I tempi sono decisamente ristretti, tenendo conto del mandato di quattro anni, ma di certo i fondi saranno indirizzati anche verso il grande sogno di Elon Musk.
Nel frattempo la Nasa, attraverso il team di Perseverance, è sempre alla ricerca di nuovi modi per poter sfruttare al meglio i propri strumenti. Interviene anche un elemento di creatività, a dire il vero, al fine di garantire delle rilevazioni specifiche e inedite che possano dare nuove svolte alle analisi in corso.
Lo strumento Sherloc
Uno degli strumenti più importanti del rover Perseverance è di certo Sherloc. Quest’ultimo è specializzato in un particolare tipo di rilevamenti. Rivolge infatti lo “sguardo” verso composti organici. Risulta dunque di fondamentale importanza per la ricerca di segni di vita microbica passata.
Sempre più spesso, infatti, si parla di potenziali svolte clamorose su Marte. Si ipotizza che la faccia del pianeta rosso fosse ben differente in un’epoca remota. Sarebbe stato terreno fertile per la vita, con tanto di ipotesi di grandi ammassi d’acqua in stato liquido e spiagge.
Il compito di Sherloc è però, comprensibilmente, quasi sempre deludente. Non è infatti facile riuscire a scovare composti organici. La superficie superiore della maggior parte delle rocce individuate è stata esposta ai raggi ultravioletti del Sole. Ciò, insieme al potenziale ossidativo a lungo termine dell’atmosfera, scompone i composti organici.
Per questo motivo si tenta di garantire delle perforazioni “fresche”, come avvenuto di recente, come annuncia la Nasa. Il rover ha carotato una roccia ricca di serpentino, già denominata “Green Gardens”. Ciò ha dato origine a varie perforazioni, preparando il materiale per lo strumento Sherloc, che necessita di un’area liscia, al fine di ottenere una misurazione. Il team scientifico ha spiegato d’aver usato la propria creatività e fatto qualcosa di inedito: “L’abbiamo frullato”.
Nuove tracce su Marte
Il sensore di contatto del sistema di campionamento del rover su Marte è stato progettato per indicare al team di scienziati quando la trivella tocca una roccia, mentre si prepara al prelevamento di una carota. Sfruttando tale sistema, Perseverance ha premuto sul cumulo di sterili, agendo per compattarlo in una zona piatta e stabile. Quest’ultima è stata poi sottoposta all’attenta analisi di Sherloc.
Un approccio decisamente poco ortodosso, che però ha funzionato in maniera eccellente. La scansione effettuata su questi sterili freschi, incluso il serpentino, è stata un successo. I residui di perforazione appiattiti sono un esempio eccellente di come il pensiero laterale, per così dire, possa nettamente fare la differenza nello spazio.
“Con questo successo alle spalle, il rover si dirige verso ovest, verso il cuore della ‘Witch Hazel Hill’, dove ci aspettano altre rocce antiche e chissà quali sorprese!”.