SCIENZA

Micrometeoriti "pericolose": adesso bisogna proteggere quello che arriverà da Marte

Le micrometeoriti sono un pericolo non indifferente per qualsiasi missione spaziale, ma c'è un progetto ad hoc della NASA da sviluppare

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Fonte: NASA GSFC

Nella botte piccola c’è il vino buono, cosa potremmo trovare invece nei piccoli asteroidi? Si sta parlando di quelli di dimensioni davvero ridotte, le cosiddette micrometeoriti che rappresentano un pericolo non indifferente per qualsiasi missione spaziale. Come ha spiegato la NASA, queste rocce sono capaci di raggiungere una velocità di oltre 80 km al secondo, a dir poco impressionante.

I rischi si riferiscono in particolare ai progetti che sta portando avanti l’agenzia spaziale americana sul pianeta Marte, ma non solo. Il punto di partenza è il Mars Sample Return, la campagna per raccogliere campioni da questo oggetto celeste e in futuro si spera di proteggere qualsiasi veicolo oppure oggetto dai detriti.

Le micrometeoriti testate in laboratorio

Il progetto in questione è guidato da Bruno Sarli, ingegnere NASA che vuole creare dei veri e propri scudi contro le micrometeoriti. Uno dei laboratori dell’agenzia a stelle e strisce è stato sfruttato per ricreare degli impatti che potrebbero avvenire nello spazio, una collisione riprodotta in assoluta sicurezza e con tanti spunti da approfondire. Si tratta del Remote Hypervelocity Test Laboratory che si trova a Las Cruces, nel New Mexico, una struttura che supporta tantissime missioni, tra cui quelle della Stazione Spaziale Internazionale. Cosa stanno facendo nello specifico gli ingegneri per rendere le missioni future più tranquille?

La NASA sta impiegando delle particolari pistole caricate a gas leggero e che aiutano a simulare alla perfezione gli impatti di micrometeoriti e detriti spaziali sui veicoli in orbita. Questi “spari” consistono essenzialmente in due fasi: la prima prevede l’impiego di polvere da sparo, il propellente necessario come se fosse un’autentica pistola, mentre il secondo coinvolge anche l’idrogeno compresso per aumentare la pressione dell’arma. Il funzionamento non è molto diverso da quello del pistone di un’auto in pratica. Il laboratorio del New Mexico è dotato di quattro dispositivi a gas leggero, pistole di vario calibro per non trascurare nemmeno un dettaglio.

La velocità delle micrometeoriti

Gli esperimenti che hanno a che fare con le micrometeoriti durano pochissimo, eppure serve una preparazione tecnica eccezionale. Come hanno confessato gli stessi ingegneri protagonisti del progetto, tre giorni di lavoro intenso hanno portato a un test che non è andato oltre un secondo. In questo caso sono stati sparati dei pallini capaci di viaggiare a 8 chilometri al secondo, una velocità che consentirebbe di coprire la distanza che separa New York da San Francisco in appena cinque minuti. È un ritmo impressionante, anche se le micrometeoriti raggiungono velocità che sono 6-7 volte superiori nello spazio, dunque bisognerà fare molto di più nel corso dei prossimi mesi.

Fondamentale sarà anche il contributo offerto dai computer dell’agenzia spaziale americana, chiamati a simulare le velocità effettive dei micrometeoriti. Gli impatti verranno quindi approfonditi in ogni frazione di secondo, consentendo agli scienziati di studiare che relazione c’è tra il materiale delle rocce e l’energia prodotta. Da Marte si attende l’arrivo dei campioni che fungeranno da “cavie” per questi test così importanti, in modo che in un giorno non troppo lontano le missioni spaziali non saranno rischiose per via di collisioni improvvise e che non potevano essere previste.

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