Sono arrivate nuove immagini da Marte, dall'ultima esplorazione qualcosa è cambiato
Qual è la missione del rover Curiosity su Marte e perché lo strumento della Nasa sarà costretto a uno spostamento forzato nel prossimo periodo

La Nasa è costantemente alla ricerca di nuovi dettagli cruciali provenienti da Marte. Il rover Curiosity ha così analizzato una nuova e misteriosa unità geologica sul Pianeta Rosso. La speranza è quella di riuscire a scovare indizi chiave sul pianeta.
La roccia perfetta
Quello di Curiosity è un viaggio desolante e solitario. Il rover si muove tra le rocce di Marte e il suo scopo è unico: raccogliere rocce. Si mira a individuare un campione di perforazione in una particolare area geografica di Marte, denominata “boxwork”.
Perché proprio qui? La Nasa ha individuato una caratteristica particolare, ovvero la presenza di strutture rocciose particolarmente complesse. In merito sono state effettuate numerose analisi, sfruttando gli strumenti Apxs e ChemCam.
I team di scienziati impegnati nel progetto hanno rilevato degli importanti cambiamenti chimici rispetto all’unità di solfati stratificati che era stata già esplorata in precedenza. Occorre però fare un balzo in avanti, ottenendo dei dati che siano il più dettagliati possibile.
Per riuscirci occorre soltanto una cosa: Curiosity deve poter forare un campione e procedere all’analisi con CheMin. Quest’ultimo è lo strumento presente a bordo per identificare i minerali, sfruttando la diffrazione dei raggi X.
C’è però un ostacolo che si frappone tra noi, Curiosity e l’obiettivo. Nell’attuale posizione del rover si trovano rocce eccessivamente fratturate, in alcuni casi, o ricoperte di detriti, in altri. Una perforazione efficace è dunque impossibile. Per questo motivo si è deciso di operare un piccolo spostamento, che nel gergo è definito “bump”. Siamo dunque ufficialmente a caccia della roccia perfetta, per così dire.
Nuove analisi, in attesa della perforazione
In attesa di procedere con lo spostamento del rover Curiosity, gli esperti della Nasa hanno pianificato svariate misurazioni ravvicinate in 3 differenti punti. L’obiettivo è sempre lo stesso: riuscire a caratterizzare al meglio la varietà di composizioni presenti in questa nuova formazione rocciosa. Le attività includono:
- pulizia della polvere (Drt), con analisi tramite Apxs e ottenimento di immagini microscopiche Mahli nei siti noti come Holcomb Valley e Santa Ysabel Valley;
- misurazione nel sito Stough Saddle con spettroscopia Libs;
- mosaico a distanza con ChemCam, così da osservare una struttura “boxwork” visibile all’orizzonte.
In questa fase alla fotocamera Mastcam è stato dato “riposo”. Il suo programma è stato più leggero, con sole riprese di contesti per i target analizzati e un solco geologico vicino.
Differente invece il discorso per gli strumenti Dan e Rems. Hanno infatti continuato il monitoraggio ambientale del sito, tenendo conto di:
- temperatura;
- umidità;
- trasparenza dell’atmosfera;
- presenza di possibili diavoli di sabbia.
L’importanza di questa perforazione
Ogni campione raccolto da Curiosity viene analizzato con CheMin. Gli scienziati ottengono allora dei dati fondamentali per la comprensione di quella che è la storia geologica di Marte. Le rocce “boxwork” potrebbero contenere minerali formatisi in epoche e ambienti differenti. Ciò renderebbe la perforazione cruciale per lo scopo ultimo: scoprire le condizioni passate del Pianeta Rosso (comprese eventuali tracce d’acque e di vita).