SCIENZA

Misteriose onde radio rilevate attorno ai buchi neri: la scoperta

Le misteriose onde radio captate nei buchi neri di un ammasso di galassie potrebbe chiarire tanti misteri relativi a questi oggetti celesti

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Fonte: NASA/CXC/Univ. Waterloo/B.McNamara

Più passano gli anni e meglio si riesce a comprendere cosa sono i buchi neri. Ne sarebbe di sicuro orgoglioso il celebre astrofisico Stephen Hawking, noto soprattutto per i suoi studi approfonditi su questo argomento. Un articolo apparso di recente nella rivista specializzata “Astronomy & Astrophysics” ha permesso di raccogliere informazioni ancora più dettagliate su questi corpi celesti.

Tutto merito del Green Bank Telescope che si trova in West Virginia. Il dispositivo è andato ad analizzare nel dettaglio i buchi neri supermassicci, quelli che si trovano nelle profondità delle galassie e in zone dell’Universo in cui le temperature possono raggiungere anche i 50 milioni di gradi. La nuova scoperta è presto detta.

Una maggiore comprensione dei buchi neri

Gli astronomi hanno osservato da vicino una delle esplosioni di energia più intense di sempre per quel che riguarda i buchi neri. In pratica, l’attenzione è stata rivolta a un ammasso di galassie ribattezzato con il nome di MS0735. La novità scientifica è stata annunciata con grande enfasi in quanto potrebbe consentire una volta per tutte di capire come nascano questi oggetti celesti dal fascino ambiguo. A differenza di quanto avvenuto in altre ricerche portate a termine nel passato, stavolta si è considerata la possibilità che la pressione esercitata nei buchi neri stessi sia più sfumata di quanto si sia sempre immaginato.

Gli scienziati hanno approfondito la questione con una serie di osservazioni a raggi X, sfruttando in particolare l’Osservatorio Chandra dell’agenzia spaziale NASA. Non meno utili sono state le osservazioni radio. Le misteriose onde radio captate in maniera eloquente dagli astronomi sono considerate di grande interesse, al punto che in futuro verranno condotte altre osservazioni, così da avere un quadro più chiaro sul momento dell’espulsione di materiale da parte di un singolo buco nero. MS0735 è noto da tempo proprio a causa della presenza dell’oggetto celeste, uno dei più grandi in assoluto di tutto l’Universo conosciuto.

Buchi neri e raggi X

Il buco nero in questione ha dato vita all’eruzione più potente di sempre per quel che riguarda un nucleo galattico attivo. Dal buco nero stesso poi sono nati due grandi getti che hanno iniziato a emettere onde radio, con velocità non molto lontane da quelle della luce. Tra l’altro, dettaglio non certo secondario, l’ammasso di galassie di cui si sta parlando è caratterizzato da una grande quantità di gas molto caldo che è in grado di emettere raggi X. L’ammasso stesso si trova nei pressi della Costellazione della Giraffa, per la precisione a circa 2,6 miliardi di anni luce dal nostro pianeta.

Tornando a parlare dell’eruzione del buco nero, si dovrebbe essere verificata per un tempo complessivo di 100 milioni di anni, rilasciando un quantitativo energetico superiore a ben centinaia di milioni di lampi gamma, raggi intensi e di durata variabile. Quello che ha lasciato “in eredità” l’eruzione può essere notato senza problemi, si tratta di due cavità che si trovano ai due lati della galassia centrale più grande. Secondo uno studio recente, infine, il fenomeno non dovrebbe essere legato a un aumento delle dimensioni del buco nero, ma più che altro alla rotazione dell’oggetto celeste supermassiccio.

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