NASA, non è un sogno: prossima missione sul mondo inesplorato
Una missione alla scoperta del pianeta più inesplorato dell'intero Sistema Solare entro il 2049: il sogno degli scienziati della NASA diventa realtà
Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare: pur visibile a occhio nudo, è un pianeta poco luminoso e dal movimento piuttosto lento, motivo per cui è stato per lungo tempo confuso con una stella.
Scoperto nel 1781, il gigante ghiacciato è uno dei mondi più inesplorati dell’intero Sistema Solare: soltanto la sonda Voyager 2 sorvolò Urano, nel 1986, rivelando nuove lune e anelli sconosciuti intorno al pianeta. Oggi la NASA è pronta a realizzare il sogno: inviare finalmente una missione sul pianeta più sconosciuto tra quelli che orbitano intorno al nostro Sole.
Su Urano entro il 2049
Ogni 10 anni, la NASA convoca un comitato scientifico che si occupa di determinare le priorità scientifiche da indagare nelle missioni spaziali del decennio successivo. L’ultimo report è stato pubblicato qualche giorno fa, e indica la road-map dell’esplorazione spaziale americana per i prossimi anni.
Gli scienziati hanno proposto una serie di missioni di fondamentale importanza, che vanno dall’invio di un lander su Mercurio a una missione specifica alla scoperta di Nettuno e sulla sua luna più grande, Tritone. Ma la priorità numero uno, secondo gli astronomi, è andare su Urano.
Nel report dello scorso decennio, il settimo pianeta fu scalzato da Perseverance, che venne considerata la priorità assoluta della NASA, e da Europa Clipper, la sonda che partirà nel 2024 alla volta della luna più “viva” di Giove. Oggi gli scienziati vogliono assolutamente conoscere Urano: la proposta è quella di inviare sul gigante ghiacciato un sistema composto di un orbiter e di una sonda, che possano osservare per la prima volta da vicino il pianeta e le sue lune.
Una missione del genere potrebbe costare anche 4 miliardi di dollari, secondo prime le stime, ma si tratta ancora soltanto di un concept più che di un vero progetto. I ricercatori hanno però dato preziose informazioni, indicando una possibile finestra di lancio nei primi anni del 2030, per una missione che dovrebbe garantire 12 o 13 anni di osservazioni.
Alla scoperta delle lune di Urano
“Urano è uno dei corpi celesti più interessanti del Sistema Solare” si legge nel report del comitato scientifico “un’incredibile opportunità per esplorare come si sono formati e come sono evoluti i giganti gassosi”, piuttosto comuni nella Via Lattea.
Come sottolinea Chloe Beddingfield, dell’Ames Research Center della NASA, “per esplorare Urano è necessario poter orbitare intorno al pianeta, studiare l’interno, l’atmosfera e la magnetosfera – e anche fare un giro tra le sue miriadi di lune e anelli ghiacciati”.
I lavori al progetto di orbiter e sonda – che forse si chiameranno Shakespeare e Pope – potrebbero essere avviati già nel 2024, per lanciare la missione tra il 2031 e il 2032: perdere questa finestra temporale significherebbe imbarcarsi in un interminabile viaggio lungo 15 anni.
Soltanto se si riuscirà a sfruttare l’assist gravitazionale di Giove si potrà arrivare su Urano prima del 2049, e questo è fondamentale per realizzare in pieno il sogno degli scienziati: osservare il pianeta come lo vide Voyager nel 1986, all’inizio dell’estate dell’emisfero sud.
Ma è soprattutto l’astrobiologia a puntare su Urano: tra le sue 27 lune ce ne sono alcune che sembra possano ospitare oceani liquidi, e che rientrano tra i candidati ufficiali per la ricerca di tracce biologiche oltre la Terra.
Dei satelliti in penombra di Urano sappiamo ancora poco: in attesa di una grande missione sul gigante ghiacciato, sarà il Telescopio Spaziale James Webb, dalla distanza, a tentare di indagare la composizione chimica del pianeta e delle sue lune, per cercare di scoprire se esistano o meno oceani nascosti su questi mondi lontani.