SCIENZA

Un nuovo allarme dagli oceani: ecco cosa stanno rilasciando nell'aria

Gli spruzzi provocati dalle onde negli oceani trasferiscono particelle di svariati elementi nell'aria: ecco che cosa vi hanno trovato gli scienziati.

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Se vi è mai capitato di fare una passeggiata lungomare in inverno, o comunque in un momento in cui il mare è mosso, avrete sicuramente avvertito delle goccioline bagnarvi il viso: le onde, infatti, creano la schiuma e da questa si formano delle bolle, che scoppiando producono gocce d’acqua in grado di arrivare molto distanti. È in questo modo che alcuni elementi presenti negli oceani possono trasferirsi nell’atmosfera. Un nuovo studio ci rivela, in particolare, la presenza di un vero e proprio pericolo.

Le microplastiche negli oceani

Uno dei problemi più allarmanti sullo stato di salute dei nostri oceani riguarda la diffusione delle microplastiche: si tratta di frammenti minuscoli, nella maggior parte dei casi invisibili all’occhio umano, di plastica proveniente dalle attività più disparate – dai rifiuti gettati in mare, dagli scarichi industriali e persino dalle acque di scarico delle nostre lavatrici. Le microplastiche sono molto pericolose, perché inquinano gli oceani e vengono ingerite dalla fauna marina. Diversi studi hanno dimostrato che, una volta entrati nell’organismo, questi frammenti possono rimanere a lungo nello stomaco e nell’intestino, ma anche trasferirsi nei polmoni o addirittura essere assorbiti dal tessuto grasso circostante, con conseguenze drammatiche.

Ormai le microplastiche sono ovunque – di recente ne hanno trovate ingenti quantità anche all’interno di una caverna chiusa al pubblico da molti anni. Negli oceani, il loro livello è preoccupante: il problema non riguarda solamente i pesci e gli uccelli marini, ma di riflesso anche la nostra salute. I prodotti ittici che portiamo sulle nostre tavole sono sempre più spesso contaminati dalle microplastiche, e in questo modo le ingeriamo anche noi, con possibili conseguenze negative nel lungo termine. Ora, tuttavia, c’è una nuova minaccia che mette in allarme gli scienziati: a quanto pare, gli oceani sono in grado di rilasciare frammenti di plastica anche nell’aria.

Gli oceani rilasciano microplastiche nell’aria

Un team internazionale di scienziati ha analizzato la quantità di microplastiche rilasciate nell’aria dagli oceani, scoprendo qualcosa di preoccupante. Ma facciamo un passo indietro: in che modo questi frammenti si trasferiscono nell’atmosfera? Le particelle microscopiche vengono trasportate fuori dall’acqua attraverso piccole goccioline espulse dalle bolle formate dalla schiuma marina, nel momento in cui queste esplodono. Le gocce si disperdono così nell’aria assieme al loro carico di elementi come sale, piccoli frammenti organici e, per l’appunto, microplastiche.

Quando l’acqua evapora, questi elementi rimangono nell’atmosfera e vengono trasportati dalle correnti d’aria, anche a distanze incredibili. Naturalmente, le conseguenze non sono positive: alcune sostanze possono persino avere un impatto sul clima mondiale, ma i frammenti di plastica possono provocare problemi alla nostra salute. Un nuovo studio, condotto da Luc Deike e dai suoi colleghi e pubblicato su PNAS Nexus, ha tentato di quantificare il totale di microplastiche emesse nell’aria dagli oceani – e il risultato è incredibile.

Basandosi sulle stime della concentrazione di microplastiche nei mari, gli esperti hanno calcolato che probabilmente ogni anno vengono rilasciate nell’atmosfera tra le 0,02 e le 7,4 tonnellate di plastica. Ovviamente, a causa dell’attività umana il problema non potrà che peggiorare, quindi si prevede che questa cifra venga ben presto superata. A meno che non si adottino politiche sempre più efficaci per ridurre l’inquinamento degli oceani, intervenendo il prima possibile.

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