SCIENZA

Pecore clonate e contrabbando di specie in via di estinzione: scoppia il caso in USA

Il caso delle pecore clonate e del contrabbando di una specie in via di estinzione: c'è allarme negli Stati Uniti per i pochi limiti delle biotecnologie

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Fonte: 123RF

Fa discutere il caso che riguarda pecore clonate e contrabbando di specie rare accaduto oltreoceano.

Il protagonista della vicenda è un uomo che è riuscito ad agire indisturbato: ecco cosa sappiamo su questa storia inquietante.

La clonazione di una specie rara di pecore

Negli Stati Uniti si parla molto di un uomo del Montana che ha illegalmente clonato e allevato una specie ovina in via di estinzione, suscitando allarme tra le autorità per la protezione della fauna. Questa vicenda coinvolge le cosiddette pecore di Marco Polo, una delle specie più grandi e rare al mondo di tali animali, originaria delle montagne dell’Asia centrale e quasi sparita.

Arthur Schubarth, protagonista del caso, ha importato illegalmente capi di questa varietà in territorio statunitense e, nel 2015, ha incaricato un laboratorio di clonare uno degli esemplari, ribattezzandolo Montana Mountain King (MMK). Da quel momento, ha iniziato a utilizzare il seme dell’animale per generare una nuova linea di ibridi da vendere agli appassionati di caccia grossa.

L’importanza di questo caso sta nella sua rarità e complessità. È solo la seconda volta negli Stati Uniti che un individuo viene processato per un crimine ambientale legato alla clonazione animale, evidenziando la difficoltà del sistema legale nel confrontarsi con le sfide della biotecnologia moderna applicata alla fauna selvatica.

Nel 2011, infatti, un uomo fu multato con 1,5 milioni di dollari e costretto a consegnare dei cervi clandestinamente importati, insieme a una grande quantità di seme di cervo destinato alla clonazione.

Legislazione e specie a rischio

Situazioni del genere indicano quanto la clonazione animale, applicata alla conservazione o all’allevamento, possa costituire un dilemma per le autorità nel momento in cui coinvolge specie a rischio. Il caso Schubarth mostra implicazioni che si estendono ben oltre il semplice contrabbando: centinaia di pecore ibride con tratti genetici della specie Marco Polo potrebbero ora essere disperse negli Stati Uniti.

Secondo i documenti legali, decine di pecore sono state portate al ranch di Schubarth in Montana per essere inseminate con il seme di MMK. Solo tra il 2018 e il 2020, almeno 117 esemplari sarebbero stati condotti al suo ranch, con una probabilità significativa di aver dato origine a numerosi altri discendenti. Le pecore derivate da MMK, contenenti tratti genetici degli esemplari Marco Polo (o Ovis ammon polii), sono considerate come animali di contrabbando: chi le ha acquistate adesso ha dovuto firmare accordi per consegnarle alle autorità.

Le misure adottate dalle autorità per gestire il caso includono la quarantena e la sterilizzazione degli animali coinvolti. Inoltre, i possessori di questi ibridi sono obbligati a rinunciare ai diritti di proprietà sugli esemplari e a inviare rapporti autoptici sulle pecore decedute. Nel frattempo, alcuni individui implicati nel caso sono stati condannati a pene pecuniarie e periodi di libertà vigilata.

Il primo capo MMK stesso è stato preso in custodia e, dopo un periodo in una struttura dell’Associazione Zoologica d’America, in Oregon, si è deciso di trasportarlo allo zoo Rosamond Gifford a Syracuse, New York, dove è esposto al pubblico. Tuttavia, il destino della sua vasta discendenza rimane incerto: la preoccupazione principale delle autorità riguarda l’impatto ecologico che tali ibridi potrebbero avere qualora fossero rilasciati accidentalmente nell’ambiente.

Il caso evidenzia anche la necessità di una regolamentazione più rigorosa sulla clonazione di specie a rischio e solleva interrogativi sul ruolo delle aziende in cui è possibile applicare la pratica. Sebbene l’azienda ViaGen Pets, leader nel settore della clonazione domestica negli States, abbia dichiarato di prendere precauzioni per evitare di violare normative, è evidente che tale tecnologia, sempre più accessibile, presenti implicazioni legali e ambientali che richiedono l’attenzione delle autorità.

In aggiunta, i rischi ecologici derivanti da ibridi clonati e non autorizzati alimentano le preoccupazioni dei biologi. Animali come le pecore di Marco Polo, se lasciati liberi, potrebbero competere con le specie autoctone statunitensi, danneggiando l’equilibrio ecologico. Le questioni sollevate dalla vicenda Schubarth suggeriscono la necessità di una normativa che consideri non solo la clonazione di animali domestici, ma anche il pericolo di riproduzioni clandestine di specie protette.

Tutto ciò, purtroppo, potrebbe essere solo l’inizio di una nuova era di crimini legati alla fauna selvatica, alimentati dall’uso di tecnologie avanzate. Ad esempio, In futuro altri casi potrebbero implicare tentativi di clonazione illegale di animali esotici.

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