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Perché devi cancellare dallo smartphone Android le app che non usi

Una app inutilizzata non è affatto innocua come si potrebbe pensare. Influisce sulle prestazioni del dispositivo e mette a rischio privacy e sicurezza dei dati

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Fonte: D K Grove / Shutterstock.com

Quante volte hai scaricato e installato una app, l’hai usata per qualche giorno e poi te ne sei dimenticato? È un comportamento comune a molti possessori di smartphone: dopo alcuni giorni l’app si rivela meno utile o divertente del previsto e la si lascia lì, dormiente, pensando che al massimo può occupare un po’ di spazio nella memoria del cellulare.

La cosa, però, non è così semplice: le app che non utilizziamo possono creare diversi problemi al nostro smartphone e, per questo, andrebbero sempre disinstallate. I possibili problemi sono tanti: da un calo delle prestazioni generali del device, anche del più performante, a rischi consistenti per la nostra privacy e persino per la sicurezza dell’intero dispositivo. Chi tiene ad avere uno smartphone sempre al massimo delle sue potenzialità, al sicuro e non vuole avere problemi di privacy, quindi, dovrebbe immediatamente disinstallare le vecchie app che non usa. E, ogni tanto, dovrebbe farsi un giro tra le app installate e chiedersi quali tra di esse gli servono veramente.

App inutilizzate: come incidono sulle prestazioni

Per quanto il dispositivo che stiamo usando possa essere di ultima generazione e “ben carrozzato” dal punto di vista dell’hardware (un buon processore, tanta RAM e tanto spazio di archiviazione), ogni app che installiamo usa, anche se è inattiva, una piccola fetta di queste risorse. Molto spesso, oltre ad occupare spazio inutile, queste app lanciano all’avvio del device almeno un servizio che ruba inutilmente memoria RAM. Quando lo spazio di archiviazione sta per finire, poi, le prestazioni di tutte le app installate decadono. E questo vale sia per device Android che iOS.

App inutilizzate: i rischi per la privacy

Ogni app che installiamo solitamente richiede una gran quantità di autorizzazioni per funzionare: accesso alla memoria di archiviazione, alla fotocamera, alla posizione geografica e molto altro. Anche quando è inattiva, però, l’app potrebbe raccogliere dati sul nostro uso dello smartphone e inviarli, tramite quel famoso servizio in background di cui parlavamo prima, ai server dello sviluppatore. E questo vuol dire regalare i nostri dati in cambio di nulla, perché non stiamo realmente usando l’app.

App inutilizzate: i rischi per la sicurezza

C’è, infine, un ulteriore rischio derivante dalle app inutilizzate: quello per la sicurezza nostra e del nostro smartphone. Alcune app si aggiornano automaticamente in background, per offrirci sempre l’ultima versione e le ultime funzionalità disponibili. Purtroppo, però, è capitato che app assolutamente sicure siano poi diventate pericolosissime dopo un aggiornamento. A volte questa è una strategia degli hacker (che prima rilasciano una app “pulita” e poi inseriscono un virus nell’aggiornamento), a volte invece succede che i server di uno sviluppatore noto e affidabile vengono bucati dai cybercriminali che iniettano malware negli aggiornamenti delle app. E’ successo più volte, ad esempio, alla nota app di pulizia dello smartphone CCleaner.

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