SCIENZA

Un pericolo inaspettato nelle antiche città Maya: oggi sappiamo cos'è

La distruzione e la fine della civiltà Maya era inevitabile? Stando a nuovi studi, sembrerebbe proprio di sì e non per colpa dei coloni: un (inaspettato) pericolo stava già travolgendo gli autoctoni e adesso ne abbiamo la certezza

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Fonte: 123rf

Conosciamo (quasi) tutti la storia della civiltà Maya, della sua magnificenza e del suo declino. In generale, si tende a immaginare che la fine dell’impero sia legato all’arrivo dei conquistadores, che non solo sottomisero gli autoctoni ma commisero vere e proprie stragi. Cosa succederebbe, però, se le carte in tavola cambiassero e se, a prescindere dall’arrivo dei coloni, la civiltà Maya fosse stata destinata a estinguersi?

È ciò che si stanno chiedendo, in queste settimane, diversi ricercatori che negli ultimi mesi sono stati impegnati nei principali siti dell’impero mesoamericano. Sì, perché a quanto pare c’era un inaspettato pericolo che stava già “agendo” e travolgendo le popolazioni delle città dell’Impero. E oggi sappiamo di cosa si tratta.

La scoperta del pericolo inaspettato per la Civiltà Maya

Come hanno fatto i ricercatori ad accorgersi di questo pericolo? È presto detto: diversi team di archeologi diretti dal dottor Duncan Cook, professore associato di geografia presso l’Australian Catholic University, sono stati incaricati nel compiere delle rilevazioni sul terreno di alcuni siti Maya. In particolare sono stati presi in esame il sito di Chunchumil nell’odierno Messico, Actuncan in Belize e Cancuén in Guatemala.

Le rilevazioni hanno portato alla scoperta di qualcosa di inatteso: un viscerale inquinamento da mercurio, talmente profondo da aver raggiunto punti davvero profondi del sottosuolo e dei sedimenti della antiche città Maya. Alla luce di quanto ottenuto, i team di archeologi, perfettamente coordinati, hanno esaminato tutti i dati dimostrando che le concentrazioni di questo elemento variano dallo 1,016 ppm al 17,16 ppm. E, per essere chiari, la soglia dell’effetto tossico del mercurio è di 1 ppm.

L’uso del mercurio da parte dei Maya

Stando ai ricercatori e in particolare al dottor Tim Beach, professore all’Università del Texas ad Austin, i Maya usavano a malapena i metalli ma sfruttavano il mercurio per tutto ciò che poteva essergli utile. Diversi recipienti sigillati pieni di mercurio allo stato liquido sono stati trovati in diversi siti Maya, come a Quiriqua in Guatemala, a El Paraíso in Honduras e nell’ex megalopoli multietnica Teotihuacan nel Messico centrale.

Fra i vari tesori della civiltà, per altro, sono stati trovati oggetti (anche e soprattutto d’uso comune) dipinti con vernici contenenti mercurio. Ancora, pare che il mercurio in polvere e in forma liquida venisse usato anche per le decorazioni di paventi, pareti e ceramiche e che il suo uso intensivo abbia portato a infiltrazioni di questo minerale anche nelle falde acquifere usate dagli autoctoni per abbeverarsi.

Maya e mercurio: le conseguenze sugli autoctoni

Considerando che l’ingestione o l’inalazione del mercurio in qualsiasi delle sue forme (elementare, organico e inorganico) portano inevitabilmente all’avvelenamento, quali sarebbero state, dunque, le conseguenze dell’uso intensivo di questo elemento da parte dei Maya? L’elenco dei sintomi dell’avvelenamento cronico da mercurio è davvero lungo: include, in primis, danni al sistema nervoso centrale, ai reni e al fegato.

Poi, in base a come, quanto e dove viene usato, il mercurio può anche causare tremori, allucinazioni, disturbi della vista e dell’udito, paralisi, tosse, brividi, febbre e affanno, comparsa di vesciche, desquamazione, irritazione, orticaria e dermatiti. Non sono da meno gli effetti sulla salute mentale: depressione, paranoia, irritabilità, incapacità di concentrazione, insonnia e manie di persecuzione.

Infine, come se tutto questo non bastasse, l’avvelenamento da mercurio può portare alla perdita o all’aumento di peso, cosa che coincide con il ritratto di uno degli ultimi sovrani Maya di Tikal, Dark Sun, che regnò intorno all’810 d.C., raffigurato come obeso. Chiaramente, saranno necessarie ulteriori ricerche per determinare se l’esposizione al mercurio abbia avuto un ruolo nei più ampi cambiamenti e nelle tendenze socioculturali nel mondo Maya. Ma per i ricercatori, non ci sono dubbi: il destino della civiltà era comunque segnato.

 

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