SCIENZA

Pioggia tossica in Giappone, potrebbe arrivare in Italia?

Per via del cosiddetto ciclo dell'acqua si è scoperta la presenza di pesticidi nella pioggia: sebbene il fenomeno della pioggia tossica riguardi il Giappone, rischiamo anche noi?

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Una pioggia tossica in Giappone sta sollevando dubbi e preoccupazioni anche in Europa: l’acqua piovana contaminata da pesticidi è ormai una realtà, come dimostra uno studio condotto da ricercatori giapponesi. La scoperta rivela che sostanze chimiche vietate in Europa, in particolare i neonicotinoidi, sono presenti nelle precipitazioni atmosferiche. Logico domandarsi, quindi, se questa pioggia contaminata da pesticidi può raggiungere la nostra penisola.

Neonicotinoidi nelle nuvole: lo studio che cambia le regole

Per anni si è creduto che i neonicotinoidi – una classe di insetticidi sintetici molto usata in agricoltura – rimanessero confinati nel suolo e nelle acque vicine ai campi trattati. Invece, un team di ricercatori dell’Università di Tokyo, guidato dal professor Masumi Yamamuro, ha dimostrato che queste sostanze possono salire in atmosfera e poi ricadere con la pioggia.

In due città giapponesi, Tsukuba e Kashiwa, sono stati raccolti campioni di acqua piovana contaminata, rivelando la presenza dei principali pesticidi nella pioggia, tra cui acetamiprid, thiacloprid e dinotefuran. Il dato più allarmante? Il 91% dei campioni analizzati tra il 2023 e il 2024 conteneva neonicotinoidi. Alcuni, come il thiacloprid, sono tra quelli vietati in Europa dal 2018 proprio per i loro effetti dannosi su salute e ambiente.

Come i pesticidi finiscono nella pioggia

Sebbene i neonicotinoidi siano considerati poco volatili, cioè difficilmente capaci di evaporare, lo studio nipponico ha dimostrato che il trasporto aereo dei pesticidi è più facile del previsto. Le sostanze, infatti, possono legarsi a particelle di polvere o aerosol e salire nell’atmosfera. Una volta lì, vengono inglobate nelle nubi e tornano al suolo con la pioggia. È un ciclo invisibile, ma potenzialmente pericoloso, che potrebbe modificare la nostra comprensione dell’inquinamento atmosferico da pesticidi.

Questa scoperta mette in discussione il concetto di “sicurezza geografica”: non è più detto che l’inquinamento da pesticidi resti circoscritto ai luoghi in cui vengono utilizzati. Le precipitazioni contaminate potrebbero superare anche le barriere naturali, viaggiando per migliaia di chilometri.

Italia a rischio? I timori degli esperti

A fronte di queste scoperte, cresce l’interesse verso un interrogativo cruciale: la pioggia tossica dal Giappone può arrivare in Italia? Dal punto di vista meteorologico, non è probabile un trasporto diretto attraverso l’atmosfera tra Asia orientale ed Europa. Tuttavia, l’esempio giapponese mostra che in qualunque zona del mondo dove si usano neonicotinoidi, il rischio di contaminazione atmosferica e ambientale esiste e potrebbe manifestarsi anche in Italia.

L’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha già segnalato i pericoli legati all’esposizione a questi pesticidi, soprattutto nei bambini e durante la gravidanza, a causa dei potenziali effetti neurotossici. Per questo motivo, alcuni livelli guida per l’esposizione ai pesticidi sono stati rivisti al ribasso.

Un nemico invisibile: tra ambiente, api e salute

I neonicotinoidi, oltre a contaminare la pioggia, rappresentano una minaccia concreta per l’ambiente: compromettono la sopravvivenza di api e altri impollinatori, disturbano gli ecosistemi acquatici e mettono a rischio molte specie selvatiche. Anche a basse dosi, possono causare disorientamento e perdita di memoria nelle api, fino alla scomparsa delle colonie. Alcuni studi suggeriscono addirittura una “dipendenza chimica” da queste sostanze.

Ora sappiamo che questi pesticidi possono raggiungere l’atmosfera e tornare sulla terra con la pioggia, quindi il dibattito si riaccende. L’Italia non è direttamente investita dalla pioggia tossica in Giappone, ma l’esperienza del Paese asiatico offre un monito chiaro: nessun luogo è veramente al sicuro quando la chimica si insinua nel ciclo dell’acqua.

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