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Scoperta una nuova tecnica per proteggere e far crescere le piante

Scoperta una tecnica per proteggere e far crescere le piante più sane e forti in modo naturale: sono stati usati dei batteri in una particolare emulsion

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Batteri promotori della crescita delle piante Fonte foto: 123RF

La scienza agraria ha compiuto un passo importante verso il miglioramento della salute e della produttività dei vegetali. Un team di ricercatori ha sviluppato una tecnica innovativa che sfrutta dei batteri promotori della crescita delle piante, utili a proteggerle da parassiti e patogeni. Così si potrebbe ridurre la dipendenza dagli agrofarmaci chimici migliorando la sostenibilità delle coltivazioni.

Il ruolo dei batteri promotori della crescita delle piante (PGPB)

La chiave di questa innovazione risiede nei batteri promotori della crescita delle piante (PGPB), microrganismi benefici che giocano un ruolo cruciale nel migliorare la salute delle piante. Questi batteri sono noti per favorire l’assorbimento dei nutrienti dal terreno e per proteggere le piante da attacchi di parassiti. Tuttavia, finora, l’impiego di questi batteri in ambito agricolo è stato ostacolato dalla difficoltà di mantenere la loro stabilità in prodotti applicabili alle colture.

Il problema della stabilità dei batteri in agricoltura

Il problema principale riguarda la fragilità di questi batteri: sono sensibili a fattori ambientali come la temperatura e il pH, e possono morire facilmente quando mescolati con altre sostanze chimiche, come i pesticidi o i fertilizzanti. Ciò ha reso complicata l’integrazione dei biopesticidi e dei biofertilizzanti con gli agrofarmaci tradizionali, spesso necessari per proteggere le colture.

La soluzione innovativa: un’emulsione stabilizzante

La soluzione proposta dai ricercatori in uno studio pubblicato sulla rivista Advanced Functional Materials, è un’emulsione innovativa, composta da pochi ingredienti, ma altamente efficace nel garantire la sopravvivenza dei batteri benefici durante il trattamento delle piante. Questa emulsione è una miscela di una soluzione salina contenente i batteri e un olio biodegradabile, che agisce da veicolo per i principi attivi. A questa miscela si aggiunge un polimero biodegradabile derivato dalla cellulosa, che ha il compito di proteggere e stabilizzare le goccioline d’olio sospese nella soluzione.

Il risultato di tale combinazione è una sostanza in grado di mantenere i batteri vivi e attivi, anche quando vengono utilizzati insieme a pesticidi o fertilizzanti. In pratica, tutto ciò permetterà agli agricoltori di applicare un unico trattamento che unisce i benefici dei batteri promotori della crescita delle piante con l’efficacia degli agrofarmaci, senza compromettere la salute del microbioma vegetale.

I risultati dei test e l’efficacia dell’emulsione

La sperimentazione condotta dai ricercatori ha confermato l’efficacia di questa emulsione in due esperimenti significativi. Il primo ha dimostrato che i batteri Pseudomonas simiae e Azospirillum brasilense, utilizzati come esempio, sono sopravvissuti in quantità significativamente più elevate nell’emulsione rispetto alla sola soluzione salina.

In pratica, dopo quattro settimane, la popolazione di P. simiae nell’emulsione era aumentata del 200%, mentre quella di A. brasilense era cresciuta addirittura del 500%. Il secondo esperimento ha testato l’efficacia del fungicida fluopyram, integrato nell’emulsione. I ricercatori hanno introdotto nematodi Caenorhabditis elegans (utilizzati come indicatore per i parassiti) nell’emulsione e nella soluzione salina.

I risultati sono stati sorprendenti: mentre il pesticida nella soluzione salina uccideva rapidamente tutti i parassiti, l’emulsione ha agito più gradualmente, uccidendo il 95% dei nematodi in 72 ore. Questo suggerisce che la tecnica potrebbe offrire una protezione prolungata contro i parassiti, una risorsa preziosa per l’agricoltura moderna.

Benefici per l’agricoltura sostenibile e applicazioni future

L’innovazione non si limita solo a migliorare la resistenza delle piante, ma potrebbe anche favorire una maggiore sostenibilità nell’uso di fertilizzanti e pesticidi. Grazie all’emulsione, gli agricoltori potrebbero ridurre la quantità di sostanze chimiche necessarie per la protezione delle colture, riducendo così l’impatto ambientale delle pratiche agricole.

Il passo successivo sarà quello di testare la tecnica nelle serre e, successivamente, su piccoli lotti di terreno. Gli esperimenti futuri saranno cruciali per capire come questa tecnica possa essere applicata su larga scala, tenendo conto delle diverse specie vegetali e delle specifiche necessità di ogni coltura.

L’uso combinato di batteri promotori della crescita delle piante, biopesticidi e biofertilizzanti potrebbe favorire un’agricoltura più ecologica, senza compromettere la resa e la salute delle colture. S’intravvede un futuro più green e in armonia con l’ambiente.

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