Succederà qualcosa di incredibile su Marte: potrebbe rivoluzionare tutto
L'uomo sogna di andare su Marte, ma per sopravvivere sul Pianeta Rosso avrebbe bisogno di ossigeno. E la NASA ha scoperto come produrlo.
L’uomo andrà su Marte, prima o poi. E a giudicare dagli studi più recenti le previsioni non ci raccontano più di un viaggio ipotetico, bensì di qualcosa che potrebbe accadere prima di quanto si pensi. Basti pensare all’incredibile lavoro di SpaceX, l’agenzia spaziale che fa capo a Elon Musk e che sta già lavorando a un razzo-astronave in grado di approdare sul Pianeta Rosso. O ancora al progetto Artemis di ritorno sulla Luna, missione considerata in qualche modo “propedeutica” al possibile lancio alla volta di Marte e sulla quale la NASA intende investire cifre da capogiro (si parla di circa 93 miliardi di dollari).
E mentre Elon Musk sogna di “colonizzare” il Pianeta Rosso e Artemis continua a incontrare problemi tecnici e a rimandare i lanci (per il prossimo si parla di ottobre 2022, salvo ulteriori imprevisti), si fa strada una nuova prospettiva che potrebbe davvero cambiare tutto: la NASA ha trovato il modo per produrre ossigeno su Marte.
Si può produrre ossigeno su Marte
Nell’ipotesi (sempre più palpabile) che l’uomo si rechi su Marte, naturalmente salta agli occhi il primo ed essenziale problema: per sopravvivere avrebbe bisogno di ossigeno. L’atmosfera del Pianeta Rosso è ben diversa rispetto a quella terrestre, con quantità di ossigeno che non basterebbero a sostentare una vita umana: a fronte del nostro 21%, su Marte c’è solo lo 0,16% di ossigeno.
Oltre a programmare i lanci di Artemis sulla Luna, la NASA continua a studiare il Pianeta Rosso. E mentre l’ESA e Roscomos (le agenzie spaziali europea e russa) ha accertato la presenza di acqua finora nascosta, fa capolino uno strumento di piccole dimensioni a tecnologia ISRU (In Situ Resource Utilization) che potrebbe cambiare tutto. Perché alcuni test condotti nel 2021 e resi noti da poco sulla rivista Science Advances, confermano che si può produrre ossigeno nell’atmosfera marziana.
Come funziona MOXIE
A dare qualche informazione in più sul dispositivo sono stati Michael Hecht, ricercatore principale del progetto di stanza al MIT, e Jeffrey Hoffman, ingegnere aerospaziale del MIT ed ex astronauta della NASA, nonché vice di Hecht. MOXIE (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment) è uno strumento di dimensioni piuttosto contenute e ha dimostrato di poter produrre 6 grammi di ossigeno all’ora, stando ai dati dei test effettuati dalla NASA. In pratica lavora alla stessa velocità di un piccolo albero, cosa che sembra da poco ma non lo è affatto.
Il meccanismo di produzione dell’ossigeno di MOXIE funziona in questo modo: dapprima il dispositivo comprime e riscalda l’anidride carbonica dall’atmosfera di Marte a quasi 1.500° F, scindendola in ioni di ossigeno e monossido di carbonio; poi ricombina gli ioni per creare ossigeno gassoso, che ha una doppia funzione. Da una parte consentirebbe agli umani di respirare, dall’altra fungerebbe anche da combustibile per alimentare i razzi.
Il progetto della NASA
La NASA grazie a MOXIE apre le porte a una prospettiva davvero entusiasmante. Il funzionamento del dispositivo non solo è in grado di fornire potenzialmente agli astronauti l’ossigeno per respirare e sopravvivere su Marte, ma il combustibile necessario per l’eventuale viaggio di ritorno sulla Terra. Cosa che si traduce anche in un consistente risparmio economico: si potrebbe inviare ossigeno su Marte direttamente dal nostro Pianeta, ma i costi sarebbero insostenibili. Basti pensare che per alimentare un razzo occorre una quantità di ossigeno dieci volte maggiore rispetto a quella che potrebbe far sopravvivere da 4 a 6 astronauti sul Pianeta Rosso per 18 mesi.