SCIENZA

I resti di un'antica pala romana è stata ritrovata in una fossa durante degli scavi archeologici

Un antico strumento di ferro e legno, molto simile a uno di nostra conoscenza: in Inghilterra hanno rinvenuto un batillum di epoca romana.

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Fonte: Pagina Ufficiale Museum of London Archaeology

Una nuova e inaspettata scoperta è avvenuta sul tratto della A428, strada a ridosso dell’incrocio di Black Cat nel Regno Unito, che ormai da anni fa da scenario a una serie di scavi che nel tempo stanno riportando alla luce numerosi reperti di epoca romana. In questo caso, sempre grazie al progetto infrastrutturale per il ripristino del tratto di strada, gli archeologi del MOLA – Museum of London Archaeology hanno notato in una fossa un oggetto dalla forma molto particolare: si tratta di un batillum, ovvero di un antico badile.

L’antico batillum trovato per caso

“Date un’occhiata a questa splendida pala romana, sembra proprio come quelle che usiamo tutti i giorni sulla A428 – BlackCat”, così il Museum of London Archaeology ha esordito su Facebook, annunciando la nuova scoperta grazie all’aiuto dell’archeologo Solomon, facente parte del team di specialisti assoldato nell’ambito del progetto di miglioramento della National Highways tra l’incrocio di Black Cat e Caxton Gibbet.

Poi una prima spiegazione inerente al particolare oggetto ritrovato, del quale ancora non è stata effettuata una analisi approfondita: “Questo è un ‘batillum’, che aveva molti usi diversi, anche come pala antincendio. È stato trovato in una fossa all’interno di un grande recinto rettangolare romano. Possiamo dire che c’è stata molta attività in questa zona, poiché è piena di fosse, post-buche, gole e un abbeveratoio. C’è anche carbone nel terreno, forse spostato usando proprio questa pala!”.

Una “semplice” pala o badile, dunque, almeno in apparenza. In realtà si tratta di una antica testimonianza della presenza e costruzione di un oggetto divenuto di uso comune nelle società a venire, inclusa la nostra: “una grossa pala di ferro con manico di legno, usata generalmente nei lavori agricoli e di sterro per rimuovere la terra o altro materiale già smosso da altri strumenti” (Treccani).

Le altre scoperte sulla Black Cat-Caxton Gibbet

Non è la prima volta che sulla Black Cat-Caxton Gibbet avvengono scoperte di questo tipo. Il Museo archeologico di Londra (MOLA, abbreviato) collabora già da poco meno di due anni agli scavi iniziati nell’ambito del progetto della National Highways, che si pone l’obiettivo di ripristinare e migliorare i collegamenti autostradali del Regno Unito.

Basta tornare indietro allo scorso febbraio quando gli archeologi hanno rinvenuto i resti di una mascella appartenente a un animale molto piccolo che – studi e analisi successive avrebbero confermato – si presume possa essere un esemplare di Apodemus sylvaticus L., un mammifero roditore della famiglia dei Muridi. Il piccolo pezzo di mascella non è l’unica scoperta recente in quell’area di scavo: “Recentemente abbiamo avuto la fortuna di trovare i resti bruciati di una mela in uno dei nostri campioni! Uno sguardo più attento da parte di uno dei nostri specialisti ha rivelato che si trattava di una mela selvatica – si legge in un articolo pubblicato dal MOLA -. Queste mele piccole e aspre erano più gustose una volta cotte, anche se forse non erano ben cotte come questa… Erano l’unico tipo di mela disponibile nel Bedfordshire e nel Cambridgeshire dell’Età del Ferro prima che i romani introducessero le mele più grandi e dolci che godiamo oggi!”.

Gli archeologi hanno anche scoperto testimonianze di insediamenti umani fin dal Neolitico (4.000 – 2.200 a.C. circa), con moltissime prove di vita durante l’Età del Ferro (800 a.C. – 43 d.C.) fino al periodo romano (43 – 410 d.C.).

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