Il riscaldamento globale sta cambiano persino il modo in cui calcoliamo il tempo
Un studio rivela una conseguenza del riscaldamento globale finora sconosciuta, che riguarda... i nostri orologi: ecco come cambia il modo in cui calcoliamo il tempo.
Dal drammatico innalzamento degli oceani alle temperature roventi in estate: le conseguenze del riscaldamento globale sono ormai note e ben sotto gli occhi di tutti, impossibile negarle. Tuttavia, ci sono molteplici aspetti che non sono mai stati indagati a sufficienza. Ad esempio, sapevate che il cambiamento climatico influisce persino sul modo in cui calcoliamo il tempo? Un nuovo studio fa luce su questo curiosi argomento, trovando persino un piccolo lato positivo sulla situazione altrimenti gravissima che stiamo vivendo per via dell’aumento delle temperature.
Che cos’è il “secondo intercalare”
“Quello che abbiamo scoperto è una di quelle cose ‘mai successe prima’ a cui stiamo assistendo a causa del riscaldamento globale” – ha affermato Duncan Agnew, geofisico dell’Università della California e autore principale dello studio, pubblicato su Nature. Ma a che cosa fa riferimento? Per capirlo, dobbiamo fare un piccolo passo indietro. Per gran parte della storia dell’umanità, abbiamo calcolato il trascorrere del tempo in base alla rotazione della Terra. Un secondo, l’unità di misura base, è una piccola frazione del periodo impiegato dal nostro pianeta per ruotare una volta attorno al proprio asse.
Tuttavia, la velocità di rotazione della Terra non è stabile: per questo motivo, nel corso del ‘900 gli scienziati hanno cominciato ad adottare la risonanza degli atomi di cesio per misurare i secondi. L’orologio atomico è decisamente più preciso, tuttavia diverge leggermente dalla rotazione terrestre. Per compensare, si è deciso di introdurre il “secondo intercalare”, ovvero un secondo aggiunto ai nostri orologi per riallinearli con il movimento rotatorio del pianeta. Dal 1972 al 1999, ne sono stati aggiunti ben 23. Ma c’è un’altra variabile che ora entra in gioco: la rotazione della Terra ha accelerato negli anni passati.
Cosa influisce questo movimento del pianeta sul suo stesso asse? Oltre all’attrito delle maree oceaniche, alla gravità del Sole e persino ai terremoti, gran parte è dovuto alla differenza tra la rotazione del nucleo terrestre, che sta rallentando, e quella della parte solida del nostro pianeta, che invece è sempre più veloce. Ciò comporta qualcosa di straordinario: dal 1999 ad oggi, c’è stato bisogno di aggiungere solamente 4 “secondi intercalari”. E questo potrebbe essere un problema, perché nessuno sa cosa succederà ai nostri sistemi informatici, alle telecomunicazioni e in svariati altri ambiti quando ci sarà bisogno di sottrarre un secondo, invece di aggiungerlo.
La scoperta sul riscaldamento globale
In questo senso, il riscaldamento globale potrebbe evitarci davvero molti guai. Lo studio ha infatti scoperto che il cambiamento climatico sta influenzando anche la velocità di rotazione della Terra, rallentandola. In che modo? Lo scioglimento delle calotte glaciali, che rappresenta ormai una vera emergenza, contribuisce ad un flusso continuo di acqua che si riversa negli oceani e provoca uno spostamento della massa verso l’equatore. Questo fenomeno riduce il moto rotatorio del nostro pianeta, come potrebbe fare una pattinatrice che, intenta in una piroetta, abbassa improvvisamente le braccia verso il corpo.
Secondo i ricercatori, se non ci fosse il problema dello scioglimento dei ghiacciai avremmo dovuto prepararci a sottrarre il nostro primo “secondo intercalare” già nel 2026, con tutte le conseguenze negative del caso – dal tilt dei satelliti a quello delle infrastrutture energetiche, rivelano gli esperti. Ma i ghiacciai si stanno sciogliendo, e questo potrebbe rallentare talmente tanto la rotazione terrestre da farci guadagnare (letteralmente) del tempo: probabilmente non dovremmo togliere un “secondo intercalare” almeno fino al 2029, dando la possibilità agli scienziati di capire in che modo arginare gli effetti di questo cambiamento.