SCIENZA

Saranno i pidocchi a svelarci i misteri dei nostri antenati

La colla che tiene insieme le uova di pidocchio può dirci di più sull'evoluzione di un resto osseo: i misteri dei nostri antenati saranno svelati dai pidocchi

Pubblicato:

Fonte: iStock

Sono ancora tanti i misteri dell’evoluzione umana, e sono ancora tante le cose che non sappiamo dei nostri antenati. Quale era la loro biologia, quali le differenze evolutive, cosa è cambiato nei loro geni quando hanno smesso di vivere sugli alberi e iniziato a vivere a terra, o il perché non abbiamo la coda. Certo, molte scoperte sono state fatte anche recentemente: per esempio, è stata trovata la più antica tomba di una neonata, in Italia.

Fossili, ossa e materiali di milioni di anni fa possono aiutarci, ma gli scienziati hanno recentemente scoperto un nuovo possibile alleato: i pidocchi.

I pidocchi in soccorso degli scienziati

È proprio vero che gli alleati migliori spesso sono quelli che non ci aspettiamo. Succede anche in questo caso, che potrebbe rivoluzionare il modo in cui studiamo i fossili e i resti dei nostri antenati.

Tutto nasce da una scoperta di un gruppo di ricercatori che stava studiando dei resti umani mummificati trovati in Sud America risalenti a 1500 o 2000 anni fa. Sulle ossa è stato trovato DNA umano, e in particolare nel “cemento” appiccicoso che i pidocchi usano per attaccare le loro uova ai capelli degli esseri umani.

La quantità di DNA umano trovata in questa sostanza è uguale a quella trovata in un dente, e addirittura il doppio di quella trovata nelle ossa dure del cranio. Inoltre si conserva decisamente meglio.

Il team di ricercatori da Regno Unito, Danimarca e Argentina è riuscito a estrarre non solo DNA nucleare umano, ma anche DNA mitocondriale degli stessi pidocchi, ed entrambi raccontano la stessa storia: quelli trovati sono resti di una popolazione che aveva migrato dal Nord-Ovest dell’Amazzonia alle Ande circa duemila anni prima.

L’analisi genetica è stata anche in grado di determinare il sesso dei resti umani trovati, e la posizione dei pidocchi sui capelli ha rivelato che al tempo della loro morte faceva molto freddo.

Cosa ci dice questa scoperta

Non è la prima volta che dei parassiti vengono usati per trovare DNA umano e aiutare gli scienziati che si occupano di evoluzione, ma è la prima volta che lo fanno i pidocchi e la loro “colla”.

È una scoperta molto importante, perché questo cemento aiuta a preservare un DNA che altrimenti sarebbe estremamente fragile e difficile da estrarre.

“Usare solo una manciata di capelli per tracciare il profilo genetico di un resto mummificato ci evita di distruggere ossa e denti che sono unici” spiega Alejandra Perotti, scienziata dell’Università di Reading che ha guidato la ricerca. “E in più ci permette di rispettare le tradizioni delle popolazioni indigene, che spesso sono molto legate alle mummie e alle salme” aggiunge.

E inoltre questo nuovo metodo potrebbe aiutare i biologi a risolvere i segreti dell’evoluzione umana in America che, a differenza di quella in Europa e Asia, rimane misteriosa.

Certo, trovare delle uova di pidocchio mummificate su resti scheletrici è difficile, ma i musei di tutto il mondo sono pieni di resti mummificati e di oggetti e capi di abbigliamento che sono potenzialmente pieni di pidocchi.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963