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DNA antico svela legami tra Calabria e Sicilia, la nuova scoperta sull’Età del Bronzo

Dall'età del Bronzo a oggi, scoperta una connessione sociale tra Calabria e Sicilia: ecco perché è così importante

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Si attendevano con ansia i risultati delle prime indagini archeogenetiche portate avanti sui resti di individui sepolti all’interno del sepolcreto protostorico di Grotta della Monaca. Siamo in Calabria e gli esperti sono rimasti stupefatti dalle iniziali risposte ottenute. Lo studio condotto ha infatti rivelato una connessione genetica tra le comunità locali dell’età del Bronzo e le popolazioni coeve della Sicilia.

Lo studio scientifico

Al fine di poter ottenere determinate risposte, gli scienziati che hanno preso parte al progetto hanno condotto un vero e proprio sequenziamento del DNA antico. Parliamo nello specifico dei ricercatori dell’Università di Bologna, che hanno adottato la tecnica della “hybridization capture”.

Quest’ultima consente infatti di isolare e sequenziare il genoma mitocondriale degli individui rinvenuti. Nello specifico parliamo di coloro i quali sono stati individuati nella sepoltura di Grotta della Monaca. Il sito trova spazio in provincia di Cosenza, nello specifico nella località di Sant’Agata di Esaro. Tutto ciò assume un valore ancora maggiore, considerando come si tratti della prima evidenza archeogenetica mai attestata in Calabria. Di fatto è tra le più antiche in tutta l’Italia meridionale.

La scoperta di antichi legami

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Genes. In queste pagine si evidenzia un legame genetico tra le comunità di Grotta della Monaca e le popolazioni della Sicilia dell’età del Bronzo. Scendendo nel dettaglio, possiamo sottolineare come sia stata riscontrata una relazione filogenetica particolarmente forte tra un singolo individuo ritrovato in Calabria e due campioni siciliani. Questi provengono dalle necropoli di Marcita, in provincia di Trapani, e Contrada Paolina, in provincia di Ragusa.

Cosa ci dice tutto ciò? È innegabile come i risultati di questo affascinante studio vadano a trovare spazio all’interno del contesto dei processi migratori e demografici che hanno caratterizzato l’intera Europa a partire da circa 22.000 anni fa. Analizzando i dati possiamo aggiungere ulteriori tasselli al generale quadro delle dinamiche di popolazione e migrazioni nel sud Italia nell’arco dell’età del Bronzo. Questa ricerca è stata coordinata dalla professoressa Donata Luiselli, e condotta da Elisabetta Cilli e Francesco Fontani del Dipartimento dei Beni Culturali di Ravenna.

La Grotta della Monaca

Citata più volte in questo testo, la Grotta della Monaca merita un approfondimento. Cela infatti un vero e proprio tesoro archeologico. Si tratta senza ombra di dubbio di uno dei siti sotterranei di maggior rilevanza dell’intera Calabria. È generalmente nota per le antiche miniere preistoriche, sfruttate per l’estrazione di ematite, rame e altri minerali. È evidente però come la sua rilevanza vada ben oltre.

Se si parla di esplorazioni sistematiche, le prime risalgono agli anni ’90. Il lavoro di un gruppo di speleologi ha al tempo portato alla luce svariati manufatti e resti umani. Hanno così iniziato a documentare attentamente strutture e reperti, presenti in gran quantità, testimoniando l’enorme rilevanza del sito nel corso dell’età della Bronzo.

Spazio anche per una rilevanza turistica, dal momento che il Centro Regionale di Speleologia organizza di norma escursioni guidate all’interno della Grotta della Monaca. I visitatori hanno dunque la possibilità di esplorare uno dei luoghi più affascinanti della Regione, che ha ancora tanto da offrirci.

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