Una scoperta inaspettata: lo credevano estinto
Un esploratore non professionista ha colpito la comunità scientifica con le sue recenti scoperte: durante un tour in Indonesia, fatto per svago, è riuscito a rintracciare alcune specie che si credevano estinte
Chiamatela fortuna del principiante, perché è proprio ciò che sembra aver avuto Michael Smith, un esploratore non professionista che durante un tour in Indonesia è riuscito a scovare e identificare ben tre specie che da tempo si ritenevano estinte, per altro di diverso genere: due tipologie di opossum e un uccellino.
Ciò che è successo a Smith è sicuramente straordinario, ma, cosa più importante, ha dato una spinta alla comunità scientifica che, adesso, è al lavoro per capire come questi animali si siano salvati e quanto, ancora, sconosciamo su di loro e su altre specie che si pensano scomparse.
L’esploratore dilettante e il suo viaggio
Ma andiamo per ordine, raccontando cos’è successo. Michael Smith è un esploratore non professionista e un botanico dilettante. Ha 51 e, come lui stesso ha dichiarato ai quotidiani britannici, è da sempre un appassionato di flora e fauna. L’uomo ha una conoscenza ai limiti dell’enciclopedico sulle specie animali esistenti, ed è proprio per questa sua conoscenza che si è spinto in Indonesia: un paio di scienziati, infatti, avevano pubblicato uno studio sul probabile avvistamento di un Louisiade Pitta, uccellino endemico visto per la prima volta nel 1916.
Incuriosito e accattivato dalla possibilità che questo esemplare d’uccello creduto estinto potesse in realtà esistere ancora, Smith ha fatto i bagagli e ha deciso di fare un viaggio di ben quattro settimane, che avrebbe toccato diverse aree indonesiane, compresa la Papua Nuova Guinea. L’esploratore ha deciso di portare con sé tutto l’essenziale per avventurarsi nella giungla e rintracciare l’uccellino, compresi dei registratori con diverse tipologie di richiami per uccellini.
La prima scoperta di Michael Smith: l’uccellino scomparso
Una volta arrivato nella giungla indonesiana, Smith ha provato i richiami, fino a identificarne uno che, a suo parere, era molto simile a quello della specie Erythropitta meeki (ossia la specie del Lousiade Pitta). All’inizio sembrava non accadere niente, ma ecco che una mattina, intorno a ora di pranzo, ha cominciato a ricevere una risposta ai cinguettii registrati. L’avvistamento dell’uccellino creduto estinto, però, non è stata facile: ci sono voluti alcuni giorni, perché oltre a essere davvero piccolo, l’animale è estremamente cauto e guardingo.
Una volta avvistato, però, Smith è riuscito anche a fotografarlo: l’aspetto è molto simile a quello di un pettirosso, con la differenza che il piumaggio del Lousiade Pitta è molto più acceso. Il ventre è rosso vivo e il petto è blu elettrico, con una piccola fascia nera a separarli, mentre la testa è marrone, con piccole chiazze più scure a ridosso della gola, mentre ali e dorso sono verdi.
Per gli scienziati e gli ornitologi, questa scoperta è straordinaria, perché la specie è attualmente compresa nella lista dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura in qualità di animale estinto/con pochi dati registrazione per via della rarità di avvistamenti.
Le altre due specie: i piccoli opossum
Ma c’è di più, perché Michael Smith è riuscito ad avere un ulteriore colpo di fortuna: essendo già in zona, ha deciso di scalare le montagne dell’area per andare alla ricerca di un piccolo opossum endemico, chiamato Telefomin Cuscus. Smith aveva letto molto riguardo al piccolo mammifero marsupiale e sapeva non solo che la sua specie è considerata per lo più estinta, ma anche che i rari avvistamenti in Nuova Guinea potrebbero essere decisivi per capire se esistono delle possibilità di recupero di alcuni esemplari.
Così, l’esploratore dilettante si è arrampicato per oltre 1.000 metri e ha attraversato alcune foreste insidiose, per riuscire a raggiungere un luogo specifico dove, fino a 25 anni fa, i piccoli Telefomin proliferavano. E qui ha ricevuto non solo la sua ricompensa, trovando proprio una famiglia di Telefomin Cuscus, ma identificando anche un’altra specie di opossum, lo Spilocuscus rufoniger, altrettanto rara. Adesso, le scoperte di Smith stanno fomentando la comunità scientifica: quante cose, infatti, potremmo scoprire con osservazioni attente e una buona dose di preparazione e coraggio?